
La Nikon Z9 è la nuova ammiraglia tra le mirrorless full frame della Casa giapponese. Sensore stabilizzato da 45 megapixel, raffiche fino a 120 scatti al secondo, autofocus Tracking 3D evoluto e video 8K, tutto in un corpo robusto e tropicalizzato, con un’ergonomia “da reflex” finemente personalizzabile. Ma non è solo numeri: ha anche un alto valore “politico”.
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Inutile girarci intorno, molti hanno avuto la sensazione che lo storico marchio giapponese abbia vissuto e stia tuttora vivendo un momento di difficoltà: essendo Nikonstre ttamente legata al mercato delle fotocamere, la sostanziale estinzione delle compatte digitali prima e la contrazione di quelle a ottica intercambiabile poi le hanno creato non poche difficoltà. L’attuale carenza di componenti elettronici, poi, sta mettendo tutta l’industria mondiale, non solo Nikon, a dura prova, al punto che spesso la domanda eccede l’offerta, con conseguente aumento dei prezzi e contemporanea asfissia del mercato. In questo scenario, qui solo sommariamente tratteggiato, il lancio di una top mirrorless come la Z9 può suscitare reazioni opposte. Da un lato negative da chi si aspettava da Nikon uno o più modelli di fascia economica per ampliare la base degli estimatori, accelerare il recupero sulla fuggitiva Sony e non perdere terreno rispetto al rivale di sempre, Canon.
Dall’altro le reazioni sono state estremamente positive perché l’arrivo di un’ammiraglia, per giunta con numeri sorprendenti, equivale a una “dichiarazione di guerra”, intesa nel senso più positivo: Nikon è viva e vegeta, progetta fotocamere ai massimi livelli portando avanti anche lo sviluppo di ottiche disegnate a partire da un foglio bianco per le mirrorless e lo fa, a conti fatti, con prezzi un po’ inferiori rispetto alla concorrenza. La Z9 va quindi a posizionarsi in cima alla piramide delle mirrorless full frame alla cui base si trova la validissima e abbordabile Z5, seguita dalle ormai popolari Z6 II e Z7 II. Costa, stando al listino, 6.099 euro solo corpo: circa 200 euro in meno rispetto alla Canon Eos R3 (simile alla nuova Nikon per impostazione costruttiva, ma dotata di sensore da “soli” 24MP) e ben 1.200 in meno della Sony Alfa 1 (che ha un sensore di risoluzione appena superiore e una filosofia operativa simile, ma un corpo decisamente più compatto e leggero).
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