Nella fotografia di Samuele De Angelis alcuni elementi che richiamano la Storia millenaria di Roma convivono con la moderna frenesia della città. “Fotografare la basilica di San Pietro al tramonto senza includere le persone nella scena è praticamente impossibile – ha spiegato l’autore – e quindi ho optato per la rappresentazione del movimento, includendo i passanti e le scie luminose generate dai veicoli in transito”. La fotografia è il risultato dell’unione di sette scatti eseguiti impostando un bracketing automatico a priorità di diaframma, per meglio controllare zone d’ombra e alteluci e avere, al tempo stesso, la certezza di ottenere una buona resa dei dettagli anche sullo sfondo. Mantenendo l’apertura fissa a f/13, l’automatismo ha lavorato sulla variazione dei tempi a passi di uno stop, partendo da un’esposizione di 1/25sec fino ad arrivare a 2,5 secondi. In postproduzione, tramite il software Photomatix, Samuele ha eseguito un deghosting sulle persone in primo piano, ossia un procedimento di contenimento dell’effetto fantasma, e ha unito le sette pose in un’unica immagine servendosi dello stesso software. In Adobe Photoshop, infine, è intervenuto su contrasto, chiarezza, luci e ombre, ha utilizzato delle maschere di saturazione per gestire i colori troppo intensi e ha applicato un leggero effetto Orton.
- reflex APS-C Nikon D7200
- Sigma 17-70mm f/2,8-4 DC OS HSM a 52mm
- da 1/25sec a 2,5 secondi, per sette pose complessive
- f/13
- 100
- treppiedi Manfrotto 055XPROB
- contenimento dell’effetto fantasma sulle persone nella parte bassa del fotogramma e unione delle sette pose in Photomatix. Ottimizzazione di contrasto, esposizione e saturazione e applicazione di un leggero effetto Orton in Adobe Photoshop