A guidare la classifica mondiale degli utilizzatori di app di fotoelaborazione per dispositivi mobili, con 57 download ogni 10.000 abitanti, sono i sudcoreani: su questa base, pare che nessuno più di loro tenga alla qualità dei propri selfie. Al secondo posto si piazzano gli statunitensi (49 download, sullo stesso gruppo numerico di riferimento), seguiti dagli svizzeri (40 download).
Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, gli italiani non sono nelle prime posizioni, anzi: li troviamo solo al ventesimo posto, dietro molti loro “vicini di continente” quali i portoghesi, i belgi e i francesi. È quanto traspare da una ricerca che offre spunti interessanti senza scomodare istituti di statistica (è stata realizzata da lenstore.it, un sito di e-commerce specializzato in prodotti ottici), e che ha pure svelato che i più refrattari alla fotoelaborazione via smartphone sono i giapponesi (solo un abitante su 10.000 ha scaricato software con questo scopo). Inoltre, lo studio fa rilevare che Adobe Photoshop Express è l’app (gratuita) più apprezzata, almeno a giudicare dal numero di valutazioni a livello globale (oltre 1,5 milioni) e dalle 4,7 stelle che ha ottenuto di media. Assieme ai dati estratti dagli app store, la ricerca fornisce i risultati – questi riferiti esclusivamente all’Italia – delle interviste effettuate su un gruppo di 1.200 persone relativamente al loro “rapporto” con la pubblicazione di propri selfie sui social network: il 46,2% del campione ha ammesso di postarne uno a settimana; c’è una lieve predominanza degli uomini per quanto riguarda gli autoritratti in compagnia di un amico (49,9%, mentre le donne sono al 48,8%), ma la situazione si ribalta se nell’inquadratura appaiono animali domestici (li include il 46,3% e il 41,8% delle donne).
E i filtri “migliorativi”? Vi ricorre il mediamente il 40% del gentil sesso, mentre gli uomini sono al 35%. Le funzioni più gettonate sono la correzione cromatica (utilizzata da quasi il 56% della platea), la rimozione delle imperfezioni (32,9%) e la modifica dello sfondo (31,4%). Ma la parte più interessante appare la graduatoria delle motivazioni dell’editing: al primo posto c’è l’esaltazione dei propri lati migliori (ci tengono il 58% delle donne e il 51% degli uomini), mentre, indipendentemente dal genere, il 48,8% dice di ritoccarsi “per sentirsi meglio”; seguono il desiderio di eliminare le imperfezioni (46,8%), di mostrarsi per come ci si percepisce (45,8%) e il celare determinati tratti (41,6%).