PEN E-P7 è l’ultima proposta mirrorless di Olympus, ma anche la prima fotocamera uscita dalle fabbriche del Produttore dopo la cessione della divisione Imaging alla Japan Industrial Partners. Compatta e ricca di funzioni anche esclusive, la nuova PEN E-P7 cerca di coniugare la versatilità delle fotocamere a sistema con la facilità d’utilizzo tipica delle fotocamere punta e scatta. Il tutto a un prezzo abbastanza concorrenziale: 799 euro solo corpo o 899 euro in kit con l’M.Zuiko Digital ED 14-42mm f/3,5-5,6 EZ, con scelta fra livrea nera o bianca. Cuore di questa fotocamera è un Live MOS in formato QuattroTerzi da 20MP di risoluzione (la più alta finora disponibile per apparecchi con sensore di questa taglia) e stabilizzato su cinque assi per offrire fino a 4,5EV di tolleranza sul tempo di sicurezza. L’elettronica è invece incentrata sul processore d’immagini TruePic VIII, dal quale dipendono, oltre alla capacità di raffica (massimo 8,5fps), pure le prestazioni dell’AF strutturato su 121 punti a sola rilevazione del contrasto, capace di riconoscere e tracciare anche il volto e la pupilla di un soggetto umano. Sul dorso, il monitor touch ribaltabile verso il basso è pensato per facilitare la ripresa in autoritratto, situazione in cui può tornare utile anche il mini lampeggiatore integrato a filo nella calotta. La Olympus EP-7, che registra video fino al 4K, accetta la ricarica anche tramite power bank e dialoga con smartphone e tablet attraverso l’app dedicata OI.Share: grazie alla connettività Wi-Fi e Bluetooth di bordo, difatti, è consentito sia il trasferimento delle immagini dal supporto di archiviazione verso un dispositivo mobile, sia il controllo a distanza della fotocamera.
In fascia alta per qualità ottiche e costruttive è l’altra novità firmata Olympus: parliamo delllo zoom M.Zuiko 8-25mm f/4 PRO (999 euro), obiettivo che in virtù del fattore di moltiplicazione della focale 2x introdotto dalla taglia del sensore QuattroTerzi si comporta come un 16-50mm su formato pieno. Realizzato interamente in metallo e a prova di polvere e schizzi d’acqua (come le migliori fotocamere di destinazione), adotta un barilotto collassabile manualmente che permette di minimizzare gli ingombri durante il trasporto (da chiuso è lungo 85mm). Anche la commutazione AF/MF è manuale e passa attraverso l’interazione con la ghiera di messa a fuoco (Manual Focus Clutch). Sempre sul corpo dell’ottica troviamo il comando Fn riconfigurabile per fornire una via d’accesso diretta ad alcune funzioni, come ad esempio il blocco dell’esposizione o della messa a fuoco. I 16 elementi raccolti in 10 gruppi che compongono lo schema ottico dell’M.Zuiko 8-25mm f/4 PRO (sono impiegate diverse lenti speciali tra cui elementi Super ED, ED, EDA e DSA) spingono il peso oltre i 400g; d’altronde l’ampia lente frontale – trattata con il rivestimento ottico ZERO per minimizzare la comparsa di artefatti e mantenere il contrasto su ottimi livelli scattando in controluce – impone l’uso di filtri da 72mm di diametro. Da segnalare le buone capacità di ripresa close-up, dato il rapporto di riproduzione di 1:2,3 raggiungibile mettendo a fuoco da 23cm (cosa possibile quale che sia la focale impostata). olympus.it polyphoto.it