L’annuncio della X-T30 III riafferma la presenza di Fujifilm nel segmento APS-C entry-level, ma innesca anche un dibattito riguardo l’affiancamento sotto la linea X-T di due modelli concettualmente antitetici: la X-T50, mirrorless di fascia medio-alta che eredita le prerogative della professionale X-T5 (su tutti il sensore X-Trans stabilizzato da 40MP) e la nuova X-T30 III, sostanzialmente una X-M5 con il mirino elettronico integrato e un comparto video più snello. Fujifilm sta continuando ad aggregare sotto la sigla X-T le mirrorless con EVF in posizione centrale, privilegiando la riconoscibilità estetica e funzionale; siglare “X-M” anche la nuova arrivata avrebbe invece, a nostro giudizio, delineato finalmente una gerarchia più cristallina all’interno della serie X: alla voce X-T avremmo trovato solo le APS-C medio e top di gamma con sensore stabilizzato da 40MP, mentre nella classe X-M sarebbero confluiti solo i modelli d’ingresso al sistema X, ossia quelli con sensore da 26MP. Fatte le considerazioni “strategiche” è però giunto il momento di concentrarci sulla sostanza della nuova arrivata, che sarà disponibile da novembre al prezzo di 969,99 euro solo corpo e a 1149,99 euro abbinata all’XC13-33mm.
Il sensore della Fujifilm X-T30 III (fotocamera che proprio in queste ore stiamo testando sul campo) non è, come anticipato, la più recente unità da 40MP adottata a partire dalla X-H2 (2022), bensì l’X-Trans CMOS 4 non stabilizzato da 26,1MP utilizzato a partire dal 2018 e impiegato anche nella recente X-M5; una presenza quasi scontata per un modello destinato a chi desidera avvicinarsi alla fotografia impegnata senza spendere una fortuna. Si sappia tuttavia – ci teniamo a ricordarlo ai più scettici – che è proprio con questa unità che il Costruttore ha centrato una serie di successi e si è affermato tra i grandi marchi della fotografia.
Fujifilm X-T30 III: mirino centrale e ghiera dedicata alle simulazioni pellicola
Rispetto alla vlog camera X-M5, il modello più piccolo della serie X, su questa nuova X-T30 III troviamo il mirino elettronico EVF (0,39” e 2,36 milioni di pixel) posto in posizione centrale; è un elemento che avvicina l’esperienza di utilizzo della fotocamera a quella delle più evolute X-T50 e X-T5, e senza incidere oltremodo sulle dimensioni, che restano identiche a quelle del modello di precedente generazione: 118,4×82,8×46,8mm e 378g.
Play e Cestino: OK il posto è giusto
In fin dei conti anche l’aspetto resta lo stesso della X-T30 II, se non fosse per la serigrafia incisa sulla cornice inferiore del monitor e l’avvicendamento, sulla calotta, tra la ghiera dei modi e quella per gestire le simulazioni pellicola, introdotta dal Costruttore sulla X-T50 e vista di recente anche sulla X-M5. Quella della simulazione pellicola non è però l’unica ghiera presente sulla parte sommitale della fotocamera: alla destra della slitta a contatto caldo – sotto la quale è celato il lampeggiatore pop-up – sono state posizionate la ghiera dei tempi e quella per la compensazione dell’esposizione; altre due sono incassate nello chassis, facilmente raggiungibili dal pollice e dall’indice della mano destra (possono essere utilizzate per regolare diversi parametri di scatto principali); troviamo inoltre un tasto Fn programmabile via menu, il pulsante di scatto coassiale al selettore On/Off, il tasto Q d’accesso al menu rapido e il joystick. Opportunamente posizionati alla sinistra dell’EVF, il tasto play per la revisione delle immagini e il cestino per eliminarle; questa soluzione permette di passare in rassegna gli scatti ed eventualmente cancellarne alcuni anche mantenendo l’occhio al mirino. I fotografi apprezzeranno.
Nuova elettronica: crescono sensibilità ISO e prestazioni AF
Alla nuova X-T30 III, complice la presenza del più recente processore di immagini X Processor 5, non mancano gli strumenti per accontentare anche i fotografi più navigati. Tra i formati immagine supportati, oltre al JPG e all’HEIF troviamo anche il RAW a 14 bit selezionabile con compressione senza perdita di qualità. Il valore limite della gamma ISO standard è di 12.800 ISO, mentre tre ulteriori livelli di sensibilità (80, 25.600 e 51.200 ISO) sono raggiungibili in estensione. Passando al sistema AF, quello rinnovato della X-T30 III può contare sul supporto dell’AI per riconoscere soggetti umani, animali domestici, uccelli e insetti, auto e moto, treni, aerei e droni: la commutazione automatica non è disponibile nelle modalità PASM, ma solamente in automatismo completo.
Fujifilm X-T30 III: fino a 30fps con crop 1,25x
Chi desiderasse cimentarsi con l fotografia sportiva sappia che la X-T30 III offre anche ottime prestazioni di raffica, peraltro abbinate a un buffer di memoria discretamente ampio. La fotocamera è in grado di scattare con otturatore elettronico a 30, 20 e 10fps con crop dell’immagine 1,25x collezionando fino a 204 JPG o 25 RAW non compressi consecutivi, a 20fps e 10fps senza crop per 155 JPG e 24 RAW non compressi, oppure a 8fps con otturatore meccanico per 173 JPG e 25 RAW senza rallentamenti. Alla raffica tradizionale è abbinabile anche il Pre-Shot per mantenere in memoria fino a 30 immagini antecedenti l’affondo del pulsante di scatto.
Abbiamo preso contatto con la X-T30 III solo al calar del sole. Le immagini di questa prima galleria mostrano quindi il comportamento della fotocamera alle sensibilità ISO medie e alte, in formato JPG, e con l’ottica kit (tutt’altro che luminosa). Al momento, infatti, Adobe, il nostro software di riferimento, non supporta ancora lo sviluppo dei file RAW. Approfondiremo l’analisi in un prossimo appuntamento, dove vi mostreremo anche i nostri consueti banchi di prova che stiamo realizzando proprio in queste ore.
E il fronte video? Ecco cosa offre la X-T30 III
Passando ai dati che interesseranno maggiormente i videomaker, la X-T30 III segna una netta differenza rispetto alla X-M5. Se su quest’ultima si trovano diversi strumenti a disposizione, qui il comparto video è stato opportunamente semplificato. Non troviamo, ad esempio, la modalità di ripresa con interfaccia grafica ideata per il vlogging, né diverse altre opzioni come la priorità al prodotto, il miglioramento del ritratto o lo sfondo sfocato. È assente anche la possibilità di dirigere la sensibilità di ascolto dei microfoni integrati. Sono presenti, invece, il filmato breve verticale (con rapporto 9:16), il riconoscimento del volto e degli occhi e la stabilizzazione elettronica. Detto ciò, la ripresa video viene comunque assicurata fino allo standard 6,2K Open Gate; c’è il 4K/60p, e anche il Full HD a 120 fotogrammi al secondo (via HDMI). La Fujifilm X-T30 III in tal senso risulta intelligentemente semplificata, come dimostra lo spazio riservato al video nel menu “fotografico”, che consiste in una sola scheda contenente meno di dieci voci.
Fujinon XC 13-33mm F3.5-6.3 OIS: il nuovo obiettivo "base"
Un paragrafo dedicato, infine, lo merita l’XC 13-33mm F3.5-6.3 OIS, il nuovo obiettivo base proposto dal costruttore in kit con la fotocamera (o, a partire da gennaio 2026, anche singolarmente al prezzo di 399,99 euro). Questo modello sostituisce, nelle intenzioni del Costruttore, il Fujinon XC 15-45mm f/3.5-5.6 OIS PZ: rispetto a questo offre un paio di millimetri in più in posizione grandangolare (rinunciando però all’allungo fino a 45mm) e un diaframma a 9 lamelle, anziché 7. Non troviamo inoltre la zoomata motorizzata, tutto sommato superflua in un obiettivo destinato principalmente alla fotografia.
Il nuovo 13-33mm, che equivale grossomodo a un 20-50mm su full frame, è anche il primo XC collassabile manualmente: da chiuso è lungo appena 37,5mm e pesa solamente 125g. Si segnalano inoltre la buona distanza minima di messa a fuoco, pari a 20 cm dal soggetto, e la stabilizzazione ottica (OIS), che il Costruttore dichiara efficace fino a 4EV. Si tratta di un aiuto fondamentale offerto alla X-T30 III che, lo ricordiamo, non dispone di IBIS integrato.
fujifilm-x.com/it
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