Amore a prima vista, lo confessiamo, anche se non l’abbiamo ancora avuta tra le mani. Ma accadrà presto e realizzeremo una prova approfondita, ragionevolmente certi di non restare delusi…
La semplicità secondo Fujifilm
Perché in fondo, di questa fotocamera, crediamo che contino soprattutto le sensazioni, l’esperienza d’uso. L’approccio, insomma, che promette di essere estremamente naturale.
Osservando le prime immagini abbiamo pensato “Ce l’hanno fatta! Finalmente una fotocamera con pochi pulsanti!”. In realtà la recentissima Sigma BF è anch’essa molto essenziale, ma come avrete avuto modo di scoprire leggendo il nostro test, è una fotocamera sì minimalista nell’aspetto, ma con grandi potenzialità, è una fotocamera a sistema, ha un sensore full frame e costa tre volte la nuova X half. Quindi un parallelo “impossibile”.
Sta in una mano, anzi half…
La nuova X half misura poco più di 10 centimetri in larghezza, 6,5 in altezza e meno di 5 in profondità; e pesa 240 grammi con batteria e scheda. Una saponetta, in pratica, ma meno scivolosa grazie al rivestimento che simula la pelle e a una “leva di avanzamento della pellicola” che, come vedremo, riserva sorprese. Volendo si usa con una mano, insomma, e finisce in una tasca (non quella di un jeans attillato, che non va neanche di moda).
Un tipo che non spaventa
Ha linee pulite, tese ma non spigolose, e un aspetto amichevole: la calotta ospita la “firma” del produttore e il nome della fotocamera, la slitta a contatto freddo, i fori del microfono, la leva “misteriosa” e il pulsante di scatto, circondato dal correttore dell’esposizione e dall’interruttore generale.
Il frontale è dominato dall’ottica a focale fissa (non intercambiabile) e dal mirino ottico, affiancato dall’illuminatore led. Il dorso invece ospita due display, con il principale che svela il segreto di un sensore “mezzo formato” installato in verticale.
Perché half?
Il cuore della X half è infatti un sensore CMOS da 17,7 megapixel in taglia 13,3×8,8mm (1 pollice) e rapporto tra i lati 4:3, posto in orientamento “ritratto”. È una soluzione adottata in passato da alcune fotocamere a pellicola che, con l’intento di contenere le dimensioni dell’apparecchio, impressionavano solo metà del classico fotogramma 24×36, generando negativi verticali da 24x18mm (peraltro raddoppiando il numero di fotogrammi ottenibili da ciascun film). Da qui è nata la nomenclatura mezzo formato o “half frame” che è stata ripresa da Fujifilm per evocare i gloriosi tempi della pellicola. In questo caso, però, non c’è nessun sensore sfruttato per metà, ma semplicemente uno posto in verticale, un po’ per contenere le dimensioni della fotocamera, un po’ per assecondare la tendenza al “verticale” entrata prepotentemente nelle nostre abitudini con l’avvento degli smartphone.
Ispirazione analogica, tra nostalgia e innovazione
Come moltissimi dettagli lasciano intendere, l’ispirazione analogica è presente ovunque nella X half, ma la sua anima digitale ne aumenta la versatilità. Ecco che Fujifilm introduce la funzione 2in1 che consente di creare dittici con coppie di immagini, ma anche fondendo due video. Le opzioni per operare questa fusione, possibile sia direttamente dalla fotocamera sia tramite la X half App, sono davvero tante e promettiamo di approfondire la questione in fase di test. La stessa App è la via migliore per la condivisione delle immagini e per la stampa diretta verso le tante instax Link attualmente in commercio.
È interessante comunque notare questo approccio innovativo di Fujifilm, che va oltre la classica doppia esposizione: qui si tratta di creare accostamenti tra foto o tra video per enfatizzare il messaggio o, semplicemente, per divertirsi un po’.
Rullino virtuale? Sviluppi interessanti…
E proprio in quest’ottica va vista la “Modalità Fotocamera a Pellicola”: scegliendo una delle tredici simulazioni di pellicola e il numero di fotogrammi del rullino virtuale, non è possibile rivedere le immagini finché non sono stati eseguiti tutti gli scatti programmati. Ruotando dopo ogni scatto la leva cui abbiamo già accennato, si potrà scattare il fotogramma successivo. Finito il “rullino”, diviene possibile trasferire i dati d’immagine alla nuova App X half per sviluppare, visualizzare, modificare e condividere digitalmente le foto scattate. E dopo lo sviluppo digitale sono salvati anche i provini a contatto.
Un po’ di tecnica
L’ottica della X half è un Fujinon da 10,8mm f/2,8 equivalente a 32mm nel full frame, quindi un medio grandangolare. Questa è composta da 6 elementi in 5 gruppi, con 3 lenti asferiche. Il suo diaframma, che chiude fino a f/11, è composto da appena 3 lamelle: siamo curiosi di vedere la resa del bokeh, soprattutto in presenza di luci artificiali puntiformi. Mette a fuoco fino a 10 centimetri dalla lente frontale. Ovviamente la X half è autofocus, singolo o continuo, con analisi del contrasto e non di fase: anche questo è un elemento che non sfuggirà alla nostra analisi, insieme alla precisione e alla rapidità del riconoscimento dei volti.
Come espone la X half?
Sebbene possa sembrare una fotocamera giocattolo per l’assenza di tante ghiere e pulsanti che siamo abituati a trovare sulle moderne mirrorless e compatte digitali, la X half non pone grandi limiti in fase di scatto. Può esporre in manuale, automatico a priorità dei tempi o dei diaframmi, o in programmato, con lettura multizonale. Ha una gamma ISO che va da 200 a 12.800 con selezione manuale o automatica, e un otturatore centrale con tempi compresi tra 15 minuti e 1/2000 di secondo.
I sistemi di mira
Il dorso ospita un display orientato ovviamente in verticale e di tipo touch (2,4” e 0,92 milioni di punti), cui si affianca un secondo pannello multifunzione dalla forma che richiama la finestrella per il controllo del caricatore delle fotocamere a pellicola.
La X half sfoggia anche un mirino ottico galileiano, quindi non elettronico: è la scelta più coerente per una fotocamera del genere. La soluzione del mirino ottico, che copre il 90% dell’area effettivamente inquadrata, oltre a contenere il prezzo è funzionale anche all’autonomia della fotocamera: i dati tecnici promettono ben 880 scatti in una non meglio definita “modalità normale” o 95 minuti di ripresa video in Full HD 24p.
Anche video
Sì perché, come accennato, la X half registra anche video, modalità di ripresa che si attiva con un pratico selettore Still/Movie sul dorso. La risoluzione non è eccezionale: in formato 4:3 è di 1080 x 1440 pixel, che arriva al Full HD solo in modalità 2in1, ossia affiancando due riprese nella stessa “cornice”.
La X half dispone di un flash a led, che sarebbe più corretto chiamare illuminatore, attivabile con un cursore sul lato sinistro della fotocamera, dove trovano posto anche le connessioni fisiche (USB-C adattabile a uscita cuffie). Interessante la presenza di una slitta a contatto freddo: non è quindi in grado di innescare il lampo di un flash, ma potrebbe ospitare un illuminatore più potente o altri accessori che, siamo sicuri, fioriranno intorno a questa affascinantissima fotocamera.
Il fondello ospita la batteria e il vano scheda, compatibile con il popolare formato SD.
Fujifilm X half: quando e quanto
La nuova compatta digitale, il cui nome “tecnico” è FUJIFILM X-HF1, sarà in vendita a partire da metà giugno al prezzo ufficiale di 829,99 euro. Altre info su Fujifilm.it
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