Il punto di forza della Nikon Coolpix P1100 è il suo impressionante zoom ottico 125x, che copre un’estensione focale equivalente a 24-3000mm. Una caratteristica che, da sola, racconta molto del DNA di questa fotocamera. Nonostante il minuscolo sensore da 1/2,3″, la Coolpix P1100 si presenta con un corpo generoso nelle dimensioni, nel peso (oltre 1,4 kg) e nel prezzo (oltre 1.200 euro). In termini di versatilità, però, non ha veri rivali sul mercato: è la compagna ideale per chi vuole avvicinarsi alla fotografia di soggetti lontani senza ricorrere a ingombranti corredi professionali o per chi ha bisogno di uno strumento attraverso il quale documentare e catalogare gli avvistamenti in natura.
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Fotocamere bridge: rinfreschiamoci la memoria
Le fotocamere bridge, a dispetto del loro aspetto “professionale”, montano quasi sempre sensori piccoli, come quelli delle compatte entry-level o di molti smartphone. Questo compromesso è necessario per gestire zoom dall’escursione estrema contenendo dimensioni e peso. Il vantaggio? Offrono una versatilità inarrivabile anche per i fotografi con attrezzature ben più costose. Certo, non sono la risposta a tutte le esigenze, ma possono offrire grandi soddisfazioni a chi desidera sperimentare le lunghissime focali senza investire un capitale in corpi macchina e teleobiettivi professionali.

Nikon Coolpix P1100 vs P1000: un aggiornamento contenuto
La nuova Nikon P1100 si propone come un’evoluzione della P1000, lanciata nel 2018. Il prezzo è salito leggermente (1.229 contro i 1.149 euro di listino), mentre i cambiamenti sono più funzionali che rivoluzionari. La porta USB-C sostituisce finalmente la datata Micro-USB, i protocolli di connessione Wi-Fi e Bluetooth sono più sicuri e aggiornati, e vengono aggiunte alcune modalità di scatto dedicate, come quelle per fuochi d’artificio e per il birdwatching. Interessante anche la compatibilità con il telecomando Bluetooth ML-L7, che consente di gestire da remoto anche le funzioni Fn. Per chi già possiede la P1000, però, difficilmente si tratta di un aggiornamento imprescindibile.

Nikon Coolpix P1100: ergonomia da reflex
Montare uno zoom 24-3000mm significa anche accettare compromessi sull’ingombro. La P1100 è grande, pesante e poco adatta a essere infilata in una borsa a tracolla. Con dimensioni simili a una “vecchia” reflex full frame con zoom standard, richiede uno zaino dedicato. Detto ciò, l’ergonomia è davvero ottima: impugnatura profonda e ben sagomata, comandi diretti distribuiti nella giusta quantità tra dorso e calotta, mirino elettronico ampio e display completamente articolato (ma non touch). Da segnalare un piccolo passo indietro rispetto alla P1000: il flash integrato ha un numero guida di 12 contro i 16 del modello precedente. Nulla di grave considerando la presenza della slitta a contatto caldo per l’utilizzo di flash esterni. Inoltre il lampeggiatore si solleva molto e avanza, riducendo il rischio di proiettare l’ombra dello zoom nelle riprese a distanza ravvicinata, dove la P1100 sfoggia un bel carattere da “macro”.


Nikon Coolpix P1100: lo zoom ottico
Lo zoom della P1100 è lo stesso della P1000: 17 elementi in 12 gruppi, con cinque lenti ED e una Super ED. L’apertura è variabile: f/2,8 a 24mm, f/3,5 da 29 a 100mm, f/4 fino a 170mm, f/5 a 700mm, f/5,6 a 1500mm, f/6,3 a 2000mm, f/7,1 a 2600mm e infine f/8 alla massima focale, valore che diventa l’unico disponibile a 3000mm. La progettazione ottica prevede anche lo stabilizzatore integrato, per ottenere immagini perfettamente nitide scattando a mano libera anche alla massima estensione. Meno agevole è risultato l’uso della fotocamera su treppiedi: manca una filettatura sul barilotto o la possibilità di montare un collarino per spostare in avanti il baricentro. In compenso, il sistema IS assicura un guadagno concreto di circa 4 stop.


Nikon Coolpix P1100: sensore ed elettronica
Il sensore da 1/2,3″ non consente miracoli, ma la P1100 ne sfrutta tutto il potenziale. La sensibilità ISO va da 100 a 6400, con risultati più che accettabili fino a ISO 800. La raffica raggiunge i 7 fps, ma il buffer si esaurisce dopo un secondo, quindi si ottengono sette scatti consecutivi prima di dover attendere il salvataggio. Il tempo di posa massimo è 1/2000s, inferiore al teorico 1/3000s richiesto per la massima focale, ma anche in questo caso lo stabilizzatore torna utile. Il salvataggio in RAW affianca il JPEG, un’opzione tutt’altro che scontata in questa categoria, mentre le funzioni software sono numerose, comprendendo D-Lighting, NR per la riduzione del rumore, scatti panoramici fino a 360°, time-lapse, esposizioni multiple, modalità notturna senza treppiedi…



L'autofocus: funzionale, ma non perfetto
L’autofocus della P1100 lavora solo per rilevazione di contrasto, risultando flessibile ma non particolarmente veloce o preciso in condizioni di luce scarsa o con soggetti complessi: le modalità disponibili comprendono area spot, normale, ampia e automatica con rilevamento del soggetto (volto compreso). Una funzione utile, soprattutto alle lunghe focali, è invece il pulsante di zoom-out sul barilotto, che permette di allargare temporaneamente l’inquadratura per ritrovare il soggetto e, al rilascio, tornare all’ingrandimento precedente, offrendo così una soluzione semplice ma efficace.
Nikon Coolpix P1100: 4K sì, ma senza troppe pretese
La Coolpix P1100 registra in 4K/30p e in Full HD fino a 60p: sebbene la qualità generale sia buona, anche in questo caso l’autofocus continuo può fare fatica a mantenere il soggetto a fuoco in modo stabile. Quando accade, i frequenti “respiri” nell’immagine rendono i video decisamente poco adatti a un utilizzo professionale. Tuttavia, per chi vuole integrare brevi clip nella sua produzione fotografica, la resa complessiva risulta più che buona.
Nikon Coolpix P1100: JPG Vs RAW


La presenza del formato RAW su fotocamere con sensori da 1/2,3″ non è affatto scontata. Sulla P1100 rappresenta un vantaggio concreto: se ben sviluppato, il formato grezzo consente di ottenere il massimo dal sensore, migliorando dettaglio, gamma dinamica e tenuta alle alte sensibilità. Nell’immagine in alto, ad esempio, lo sviluppo del RAW ha permesso di restituire leggibilità alle sottili venature del legno, completamente appiattite nel JPEG.
Nikon Coolpix P1100: le focali migliori per la caccia fotografica





Per la caccia fotografica le focali ideali – quelle dove con la P1100 si riesce a ottenere una qualità generale più che buona – vanno indicativamente da 700mm fino a circa 2000mm: tutti gli esempi mostrati sopra rientrano in questo range, ad eccezione dell’ultimo scatto – realizzato a 2200mm – che risulta infatti meno definito rispetto agli altri. Va detto inoltre che, per ottenere risultati simili a quelli che vi mostriamo, bisogna impegnarsi un po’: serve un minimo di esperienza con le lunghe focali, e spesso anche più di un tentativo, perché l’autofocus non è sempre preciso, soprattutto su soggetti piccoli, in movimento o che si confondono con lo sfondo.
Nikon Coolpix P1100: la gamma dinamica ombre


Il formato RAW consente di ottimizzare la gamma dinamica ben oltre quanto possibile in JPG: un vantaggio cruciale, considerando i limiti strutturali del sensore da 1/2,3″. In questo esempio, lo sviluppo ha permesso di ridare leggibilità ai dettagli presenti nelle aree più scure dell’immagine (esposta volutamente per le alteluci). Va però considerato che, già alle sensibilità intermedie, un recupero energico può far emergere rumore, soprattutto nella componente di luminanza.
Nikon Coolpix P1100: la gamma dinamica alteluci


Anche nel recupero delle alteluci il formato RAW offre un certo margine operativo: in questo esempio riusciamo a far emergere dettagli altrimenti bruciati nel JPG. Tuttavia, il cielo resta visibilmente slavato, segno che – oltre un certo punto – il piccolo sensore non consente di ripristinare appieno colore e profondità tonale della scena originale.
Nikon Coolpix P1100: le prestazioni alle alte sensibilità










La prova ISO conferma che, fino a 800 ISO, la Coolpix P1100 mantiene un buon equilibrio tra rumore cromatico e di luminanza, sia in JPG che in RAW. Sul campo, con una leggera sovraesposizione in fase di scatto, anche i 1600 ISO possono offrire risultati accettabili. Il valore massimo di 6400 ISO, invece, è da considerarsi un’opzione d’emergenza: utile per fini documentaristici, ma difficilmente spendibile per immagini di qualità.
Nikon Coolpix P1100: la ripresa video
Per evitare i continui aggiustamenti dell’autofocus, abbiamo impostato la messa a fuoco manuale. La clip che vedete è stata girata a oltre 2000mm di focale, un contesto in cui la stabilizzazione fa la differenza: senza lo stabilizzatore integrato, infatti, il risultato sarebbe stato inutilizzabile per via delle vibrazioni. La documentazione video, in ambito fotonaturalistico, è a nostro avviso il terreno di elezione di questa bridge Nikon.
Nikon Coolpix P1100: i Pro e i Contro
- Zoom ottico 125x (24-3000mm)
- Buona ergonomia generale
- Possibilità di scattare in RAW
- Qualità generale dei video
- Stabilizzatore efficace
- Display completamente orientabile
- Pulsante Zoom Out per la ricerca rapida del soggetto
- AF lento e in certi casi impreciso
- La qualità ottica cala drasticamente dopo i 2000mm
- Poca uniformità tra centro e bordi a tutte le focali
- Monitor posteriore non sensibile al tocco
- Buffer molto limitato
Nikon Coolpix P1100: le conclusioni
Uno dei punti di forza indiscutibili della Nikon Coolpix P1100 è la possibilità di sperimentare praticamente tutte le focali comunemente utilizzate in fotografia, spingendosi ben oltre il limite raggiungibile con qualsiasi ottica tradizionale: i 3000mm equivalenti, infatti, restano un traguardo inarrivabile anche per i professionisti. L’ergonomia, pur in presenza di dimensioni inevitabilmente importanti, è ben studiata e rende l’utilizzo sul campo meno gravoso di quanto ci si potrebbe aspettare, soprattutto se si considera la straordinaria versatilità dello strumento. Quanto al sensore, non ci si potevano attendere miracoli e, in effetti, le prestazioni sono in linea con ciò che questa tipologia di CMOS è in grado di offrire; detto questo, la resa è più che adeguata per chi, oltre alla fotografia, è appassionato di osservazione naturalistica o birdwatching, dove l’estensione focale è spesso più importante della qualità d’immagine assoluta e un simile allungo rappresenta un vantaggio concreto e spesso risolutivo per portare a casa lo scatto. Dal momento che Nikon ha comunque dovuto aggiornare il modello per mantenerlo al passo con i tempi – l’adozione della USB-C è ormai uno standard necessario – non avremmo perso l’occasione per migliorare l’autofocus, che resta il vero punto debole della fotocamera, limitatamente alle focali più spinte.
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