Se in passato la fruizione delle immagini avveniva principalmente attraverso prodotti editoriali cartacei, oggi è il web, quindi la visione a schermo, ad avere la meglio. Di conseguenza sono cambiate anche le modalità di ottimizzazione dei file fotografici, con un processo innovativo che ha coinvolto anche gli strumenti utilizzati dai professionisti, a cominciare dai monitor. Vi accompagniamo in un viaggio nello spazio colore.
In collaborazione con PixelFactory
Nella fotografia professionale, la produzione di immagini è tradizionalmente stata finalizzata per un output orientato alla stampa tipografica: parliamo di riviste, cataloghi, libri illustrati, deplianti pubblicitari e simili. Ma oggi, le dinamiche di fruizione dei contenuti sono cambiate: la quasi totalità delle immagini viene pubblicata su web, app e social. Per questo motivo, nel nostro lavoro quotidiano, ormai più del 90% delle immagini che esportiamo è finalizzato per questo tipo di utilizzo. Se la fruizione delle immagini nell’ultimo decennio ha subito un radicale e irreversibile cambiamento, lo stesso non è avvenuto per chi invece questi contenuti li produce. Quello che viene pubblicato in ambiente digital ha dimensioni piccole, viene compresso, perde di dettaglio per non parlare dei colori. Quindi perché perderci tempo? Da questo atteggiamento deriva una conseguenza importante: nel mondo digital non esiste l’equivalente del tecnico di prestampa, cioè di quella figura professionale importantissima nell’editoria cartacea: in pratica, il collegamento tra chi crea gli impaginati e chi fisicamente stampa riviste, giornali e libri gestendo e ottimizzando contenuti e immagini per questo specifico output. Nella quasi totalità dei casi, infatti, a fronte di fotografi che forniscono le immagini “in alta” al cliente, ci sono figure come i programmatori e i social media manager che, salvo rarissimi casi, non hanno competenze sull’ottimizzazione delle immagini e la gestione colore. Alla luce di tutto ciò è evidente che il modo di pensare e i flussi di lavoro utilizzati fino a ora per la produzione di immagini in ambito commerciale debbano essere rivisti in funzione dell’output digital e di come e dove gli utenti visualizzeranno le foto con i dispositivi presenti ora sul mercato. Qui di seguito non parleremo di formati immagine diversi e più performanti del JPEG come WEBP o HEIC, ma di colori.
EIZO si conferma tra gli sponsor più propositivi e lungimiranti del panorama fotografico italiano, sostenendo iniziative culturali e imprenditoriali di alto livello, inclusa la brillante realtà di PixelFactory, cui si deve il contributo editoriale che trovate in queste pagine. Per restare aggiornati sui prodotti e sulle iniziative EIZO è possibile iscriversi alla newsletter e ricevere via mail tutte le comunicazioni riguardanti le ultime novità. Info al link eizo.it/newsletter
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