Adrian Petrisor è il vincitore di #4 Landscape, la quarta puntata di una serie di concorsi fotografici a tema organizzati da sito fotocontest.it. Il suo imponente paesaggio, intitolato The Valley of Clouds, ritrae il Piz Boè, la vetta più alta del Gruppo Sella delle Dolomiti, situata al confine delle province di Belluno, Bolzano e Trento.
Vette rocciose che fronteggiano l’invadenza delle nuvole, luce filtrante che contrasta l’oscurità di un cielo cupo e minaccioso: la fotografia di Petrisor pare un campo di battaglia in cui gli elementi si scontrano con lirismo in uno scenario che emoziona istantaneamente lo spettatore.
“Amo il mattino – ha raccontato il fotografo – perché è pieno di sorprese. Quando ci si sveglia presto per incamminarsi su un sentiero verso l’appostamento perfetto è buio, a volte nuvoloso, o addirittura piove tanto da non riuscire a vedere oltre la finestra, ma non si può fare a meno di sperare nella luce migliore. Una volta giunti a destinazione si attende con la fotocamera piazzata sul treppiedi, finché non capita qualcosa di magico! Ciò che la natura e le condizioni atmosferiche riescono a creare insieme è ancora più grande di ciò che ci si potrebbe aspettare”.
I finalisti della competizione sono Azim Khan Ronnie – vincitore di #3 Travel, la sfida precedente del concorso – con la fotografia intitolata Mass of Boats, Giovanni Corona con Aurora consurgent. Per un soffio fuori dal podio, Mauro Mendula con Stargate Cave e Sara Zafarana con Un fiume di nebbia e i suoi affluenti.
Centinaia di imbarcazioni fotografate sul fiume Jadukana nel distretto di Sunamganj, in Bangladesh. Le persone a bordo delle barche sono intente a raccogliere dal letto del fiume diversi tipi di pietre da utilizzare successivamente per costruire edifici, ponti e strade.
Per lavorare da un punto di ripresa ottimale – che gli consentisse di inquadrare la scena dall’alto e ritrarre la vastità del paesaggio affollato da barche – l’autore si è arrampicato su un’altura nei pressi del fiume.
Nella penisola di Stokkness, nell’Islanda sud-orientale, Giovanni Corona ha individuato un interessante pattern formato da lastre di ghiaccio che ha collocato sul primo piano della sua fotografia. Nonostante l’inquinamento luminoso provocato dagli alloggi limitrofi l’autore non è intervenuto sull’immagine in postrpoduzione, e ha addirittura scelto di mantere nella composizione anche le fonti di luce artificiale sulla linea dll’orizzonte, che creano un piacevole equilibrio con la maestosità dell’aurora boreale che illumina lo sfondo.
A Cala Luna, in Sardegna, Mauro Mendula ha vissuto quella che descrive come una fantastica esperienza all’interno di una di una delle magnifiche grotte che si aprono sulla spiaggia.
L’interazione tra la cornice rocciosa, la figura umana e lo sfondo che ospita una finestra di cielo stellato sul mare calmo crea una piacevole atmosfera. Il fascio di luce artificiale aggiunge una nota creativa all’immagine.
Sara Zafarana ha scalato il Rocciamelone, una montagna delle Alpi Graie della Catena Rocciamelone-Charbonnel alta 3.53 m s.l.m., situata in Piemonte, al confine tra la Valle di Susa e la Valle di Viù. In cima a quella che ha definito la salita più faticosa l’autrice ha scattato la fotografia che le è valsa il titolo di finalista del concorso #4 Landscape e che ritiene il migliore compenso per la fatica dell’arrampicata.
#4 Landscape: i premi
Adrian Petrisor riceve un premio di 300 euro, mentre i quattro finalisti ricevono 50 euro ciascuno. Il vincitore e i finalisti si aggiudicano, inoltre, un abbonamento annuale Platinum a fotocult.it, nonché la pubblicazione delle loro fotografie in un libro edito da Crowdbooks Publishing, che ospiterà una fotografia per ciascun partecipante alla gara.
La giuria di #4 Landscape: è fotografia di paesaggio oppure no?
Sebbene Adrian Petrisor abbia conquistato il titolo di vincitore assoluto del concorso, vale la pena di citare un costruttivo scambio di vedute tra i membri della giuria composta – lo ricordiamo – da Stefano Bianchi (fondatore di Crowdbooks Publishing, Francia), Emanuele Costanzo (direttore di FOTO Cult, Italia), e Didier Ruef (fotografo, Svizzera).
Si tratta, nello specifico, del testa a testa finale che ha interessato The Valley of Clouds di Adrian Petrisor e Mass of Boats di Azim Khan Ronnie, quest’ultima oggetto di commenti che abbiamo ritenuto interessanti e stimolanti per il lettore e di cui riportiamo un estratto di seguito.
“Non ho votato Mass of Boats perché pur essendo una bella immagine credo sia fuori tema. Il paesaggio è solo il supporto della presenza umana, che appare decisamente preponderante”.
Emanuele Costanzo
“Apprezzo il vostro punto di vista, ma vorrei spiegarvi meglio perché ho scelto di votare per la foto Mass of Boats nonostante la presenza umana evidente.
Nel contesto di un tema generalista quale Landscape, credo che sia importante avere una visione più ampia e aperta. Il concetto di paesaggio per me non si limita solo alla rappresentazione di una natura incontaminata, ma può includere anche l’interazione dell’uomo con l’ambiente circostante. La foto Mass of Boats nello specifico cattura in modo magistrale l’interazione tra l’uomo e il paesaggio, offrendo un’interpretazione unica del tema. La presenza umana non la considero affatto negativa o preponderante, anzi, la vedo come un elemento essenziale che si fonde armoniosamente con le numerose barche ritratte. Insieme, creano dei segni grafici distintivi molto gradevoli che sono intrinsecamente parte di quel paesaggio affascinante”.
Stefano Bianchi
La vostra opinione
E voi cosa pensate dell’integrazione della figura umana nella fotografia di paesaggio? Esiste una proporzione da rispettare?
Fatecelo sapere nei commenti a questo articolo.