D’accordo, le fake news restano il grande problema della rete e, sebbene ormai le riconoscano anche gli utenti meno “navigati”, è giusto che se ne parli.
Ma c’è una tipologia di informazione più subdola, non proprio falsa ma perlomeno imprecisa, frutto di cialtroneschi copia&incolla, oppure mistificata quel tanto che basta per farti cliccare su un titolo invitante che, però, porta a un articolo che non vale niente. Si chiama clickbait ed è una tecnica eticamente opinabile per incrementare gli introiti legati alle visualizzazioni. È proprio quest’ultima strategia che dovrebbe essere maggiormente penalizzata da Helpful Content, aggiornamento che il più noto fra i motori di ricerca ha implementato da qualche giorno; inizialmente il sistema funzionerà solo sui risultati in inglese, poi si aggiungeranno altri idiomi.
L’obiettivo di Helpful Content, dunque, è premiare l’arrosto e nascondere, per quanto possibile, il fumo. Perciò il browser è stato istruito per distinguere i contenuti originali, autentici, innovativi, autorevoli, creati per informare, da quelli che, invece, sono concepiti e ottimizzati (anche nella forma espositiva) principalmente per essere indicizzati dai motori di ricerca, e magari generati da aggregatori e da automi: una sensibilità che era appannaggio dei revisori umani.
Il bello del nuovo algoritmo Google è che lavora sul posizionamento dei siti e non delle singole pagine: se la percentuale inutile di queste ultime è troppo elevata, l’indicizzazione del sito che le ospita ne soffrirà. In questo senso, Helpful Content ragiona come ultimamente tendono a fare gli inserzionisti più avveduti, che hanno ridotto gli investimenti sulle testate web che per generare traffico pubblicano grandi quantità di articoli insulsi, anziché produrre meno e puntare sulla qualità.

Giuseppe Primoli. Narratore di Roma Capitale
Un viaggio dentro l’Archivio fotografico della Fondazione Primoli, tra le immagini del Conte Giuseppe Primoli.

AI, manipolazione della realtà e la Content Authenticity Initiative
Lo scopo del CAI è di fronteggiare la disinformazione fornendo uno strumento in grado di certificare la provenienza e l’originalità ...

Camilla De Maffei. Grande Padre
In mostra un lavoro fotografico realizzato nell’’Albania contemporanea, sulle tracce di un regime passato che ancora miete vittime. Chiostri di ...

Chiara Negrello. La marea al femminile di “Like The Tide”
“Like The Tide” è una documentazione fotografica toccante ed empatica che racconta la comunità delle pescatrici di vongole nel Delta ...