Siamo in attesa di entrare in possesso esclusivo della mirrorless medioformato dalla più elevata risoluzione al mondo: 100 megapixel distribuiti su un sensore CMOS da 44x33mm. Nel frattempo, ecco un primo sostanzioso assaggio della Fujifilm GFX 100.
In due anni dall’arrivo sul mercato della GFX 50S la risoluzione è raddoppiata, ma il fatto non ci sorprende: decantando le doti delle ottiche Fujinon GF, i responsabili della Casa giapponese dichiararono la loro idoneità, in termini di potere risolvente, a sensori da 100 milioni di pixel. Era, quindi, solo una “semplice” questione di tempo…
NUMERI PESANTI In una infuocata giornata milanese, assaggiamo per la prima volta le virtù di una fotocamera dalle enormi potenzialità, che proviamo a riassumere in poche righe, rimandando all’articolo apparso sul numero scorso per maggiori dettagli: sensore CMOS 44x33mm retroilluminato, da 102 megapixel effettivi, stabilizzato su 5 assi con 5,5EV di efficacia, matrice Bayer (non è quindi di tipo X-Trans come in molte mirrorless APS-C della stessa Casa); autofocus ibrido con riconoscimento del volto e della pupilla anche in continuo; gamma ISO standard 100-12.800, estesa 50-102.400; 5 fotogrammi al secondo anche in RAW; mirino OLED da 5,76MP e monitor basculante touch da 3,2MP; video 4K/30p; autonomia di 800 scatti; corpo tropicalizzato dal peso di 1,4kg. Il prezzo? Poco meno di 12.000 euro per il solo corpo. La destinazione, quindi, è prettamente professionale.
MODA E OFF-ROAD In una infuocata giornata milanese, assaggiamo per la prima volta le virtù di una fotocamera dalle enormi potenzialità, che proviamo a riassumere in poche righe: sensore CMOS 44x33mm retroilluminato, da 102 megapixel effettivi, stabilizzato su 5 assi con 5,5EV di efficacia, matrice Bayer (non è quindi di tipo X-Trans come in molte mirrorless APS-C della stessa Casa); autofocus ibrido con riconoscimento del volto e della pupilla anche in continuo; gamma ISO standard 100-12.800, estesa 50-102.400; 5 fotogrammi al secondo anche in RAW; mirino OLED da 5,76MP e monitor basculante touch da 3,2MP; video 4K/30p; autonomia di 800 scatti; corpo tropicalizzato dal peso di 1,4kg. Il prezzo? Poco meno di 12.000 euro per il solo corpo. La destinazione, quindi, è prettamente professionale.
UN METRO La mirrorless da 100 megapixel genera immagini da un metro di base a 300dpi: la foto mostra chiaramente come l’autofocus resti agganciato al viso della modella anche se per l’istante dello scatto è stato impallato dalla mano. Il ritardo con cui il sistema si adegua alle nuove condizioni è gestibile finemente dal fotografo. La risoluzione è sorprendente, i dettagli più fini sono riprodotti in modo eccellente e non ruffiano, con sfumature graduali e transizioni morbide anche verso la sovraesposizione totale (la punta delle dita). E non stiamo analizzando un RAW, ma un JPG, fatto che rende ancor più incisivi i giudizi espressi finora. Ma non è tutto: il dinamico ritratto è stato eseguito non con un’ottica a focale fissa specifica per questo genere di ripresa, come ad esempio il GF110mm F2 R LM WR, bensì con uno zoom, il GF32-64mm F4 R LM WR, per l’occasione regolato sulla focale 63mm, equivalente a 50mm sul formato pieno, e a diaframma f/8. La mirrorless ha scattato con un tempo di 1/125sec e alla sensibilità ottimale di 100 ISO.
A 3200 ISO SPACCA Sul set dominato dalla due ruote Yamaha, invece, la GFX a disposizione della stampa era “libera”, non collegata in tethering, quindi le immagini da noi scattate sono state regolarmente registrate sulla scheda di memoria. Abbiamo messo alla prova lo stabilizzatore, ottenendo immagini perfette anche con tempi impensabili (gli oltre 5EV di guadagno sembrano quindi effettivi); ma i crop che vi proponiamo mirano a mostrare un’altra arma della nuova Fujifilm professionale: la resa alle alte sensibilità. I due particolari qui ingranditi al 200% provengono da una coppia JPG+RAW scattata a ISO 3200: la conservazione dei micro-dettagli è ottima anche in JPG, così come il contenimento del rumore di crominanza anche nelle critiche zone a maggiore densità. Un passo oltre si pone il RAW: soprattutto nei passaggi a basso contrasto, il file grezzo restituisce una quantità ancor maggiore di particolari. Lo scatto è stato eseguito con il GF110mm F2 R LM WR, diaframmato a f/4; tempo di scatto 1/125sec a mano libera, con luci continue.
PRIME CONSIDERAZIONI Con queste premesse, la GFX 100 si candida non solo alle riprese statiche, in cui si persegue la massima qualità di immagine posizionandola su un solido treppiedi e impostando la sensibilità minima, ma anche a quelle in movimento, nelle quali è favorita da doti dinamiche finora mai viste in una medioformato, e da prestazioni agli alti valori ISO finora riscontrate solo in sensori dalla densità decisamente inferiore.