Nessuna coppia di fotografi è mai stata più affiatata, nella vita e nel lavoro, dei due coniugi tedeschi. La loro è una lezione che va studiata come un classico della letteratura e trasmessa alle generazioni future.
Su Bernd e Hilla Becher si è (giustamente) scritto e detto molto. La coppia tedesca è stata prolifica sia sul piano della produzione sia su quello della filiazione putativa, dato che un buon numero dei fotografi oggi più quotati nel mondo dell’arte contemporanea sono stati loro studenti alla Kunstakademie di Düsseldorf. A meno che non se ne bramino le prime edizioni, i numerosi volumi pubblicati dai coniugi sono facilmente reperibili in virtù del fatto che sono ormai considerati classici immancabili nelle biblioteche di un ventaglio quanto mai ampio di appassionati e storici. Infatti è sorprendente constatare come sull’opera dei Becher convergano le attenzioni di studiosi di fotografia di architettura e di paesaggio, di arte contemporanea, di storia dell’industria, di scultura.
A proposito di quest’ultima vale la pena ricordare che nel 1990 la Biennale di Venezia li premiò con il leone d’oro proprio per quella disciplina e che, come disse Hilla a riguardo dei loro lavori degli Anni ‘80, “eravamo affascinati soprattutto dalle forme dell’architettura industriale e molto meno dalla sua storia”. Non a caso tra i primi volumi della loro bibliografia ne compaiono due intitolati Anonyme Skulpturen, cioè ‘sculture anonime’.
Bernd e Hilla Becher: i maestri della fotografia ragionata
Chiaramente i Becher sono oggetto di venerazione anche per tutti coloro che consumano ancora il proprio tempo nella pratica di una fotografia dal passo lento. Perché si tratta di una fotografia che richiede in un primo momento la pazienza di spostarsi con macchine di grande formato e di aspettare le condizioni meteorolgiche giuste e successivamente di lavorare in camera oscura con la stessa precisione impiegata in un laboratorio scientifico. Allora, alla luce di questa posizione di assoluta rilevanza dei Becher nella storia della fotografia del secolo scorso e muovendo dalla consapevolezza che il loro lascito non cesserà mai di essere stimolante, ci si potrebbe chiedere quale libro potrebbe essere una valida introduzione alla loro opera per qualcuno che ancora non la conosca.
I libri per conoscere meglio i coniugi Becher
Per trovare la risposta non serve andare tanto indietro nel tempo, visto che appena l’anno scorso è uscito un volume intitolato semplicemente Bernd & Hilla Becher che ripercorre l’intera carriera del duo. È stato pubblicato dal Metropolitan Museum of Art di New York in occasione della prima grande retrospettiva dedicata agli autori dopo la loro scomparsa; mostra attualmente in corso al San Francisco Museum of Modern Art e che sarebbe bello poter vedere un giorno anche in Italia. Perché sia l’esposizione sia il catalogo che l’accompagna – che tra le altre cose contiene anche una lunga intervista a Max Becher, figlio dei due fotografi – offrono un excursus che non solo abbraccia tutti i lavori degli autori tedeschi, ma si spinge anche talmente indietro nel tempo da includere anche le loro prime creazioni. Così si ha la possibilità di scoprire i collage e i disegni giovanili di Bernd, nonché alcuni scatti su commissione di Hilla e le sue incursioni nella botanica sulla scia di Ernst Haeckel e Karl Blossfeldt.
Inoltre vengono ricordati alcuni risvolti della loro carriera che talvolta rischiano di non essere presi nella dovuta considerazione in quanto deviano leggermente dal loro stile inconfondibile. È il caso, per esempio, di alcuni scatti di inizio anni Sessanta che inquadrano abitazioni civili anziché complessi industriali, oppure di altri che offrono una visione panoramica dei soggetti invece che un singolo edificio isolato dal suo contesto. Si tratta di lavori che, come quelli decisamente più noti, sono ben contestualizzati nei lunghi saggi introduttivi contenuti nel volume e riassunti in una discussione online pubblicata dalla Paula Cooper Gallery di New York a cui hanno partecipato Jeff L. Rosenheim, Lucy Sante e Elisa Urbanelli, che del libro sono stati coautori assieme a Virginia Heckert e Gabriele Conrath-Scholl.
Bernd & Hilla Becher
- San Francisco Museum of Modern Art, 151 Third Street – San Francisco
- dal 17 dicembre 2022 al 2 aprile 2023
- lunedì e martedì, 10-17; giovedì, 13-20; venerdì-domenica, 10-17
- sfmoma.org