Una delle mirrorless più attese del 2024 dai professionisti della fotografia e del video è recentemente passata nel laboratorio dell'azienda tedesca specializzata in rilevazioni strumentali di apparecchi fotografici. Ed ecco come ne è uscita...
Canon a metà luglio dello scorso anno ha annunciato in un sol colpo l’ammiraglia del sistema Eos R, la Eos R1 (un modello destinato allo sport) e la versione aggiornata della mirrorless full frame ibrida più apprezzata dai professionisti “generalisti”, vale a dire la Eos R5. Declinata in versione II, questa fotocamera abbina l’alta risoluzione foto/video con l’elevata velocità di scatto (30fps con otturatore elettronico) e offre un evoluto sistema autofocus con tecnologia Eye Control AF derivato direttamente dalla R1 (e del quale abbiamo parlato anche in occasione del test della Eos R3). Il suo prezzo, però, è tutt’altro che popolare: si parte da 4.929 euro solo corpo.
Canon Eos R5 Mark II: le caratteristiche tecniche principali
La nuova mirrorless full frame di Canon conferma i 45MP di risoluzione del precedente modello, ma il suo CMOS rinnovato e ora stabilizzato fino a 8,5EV raggiunge una velocità di readout superiore del 60% rispetto a quello della Eos R3 (un altra mirrorless full frame di Canon da vertice della categoria). Tra le funzioni “speciali” legate al rinnovato CMOS di questa fotocamera ne troviamo una utile per quadruplicare la risoluzione nativa di uno scatto senza ricorrere al Multi-Shot e l’NR Reduction basato sulla tecnologia Deep Learning, anch’esso applicabile sulle immagini già archiviate nella scheda di memoria. All’alta risoluzione fotografica si abbina quella video, con il 4K utilizzabile fino a 120fps e l’8K RAW selezionabile fino a 60p direttamente in camera.
Senza compromessi risultano anche l’ergonomia, i sistemi di mira e le connessioni: la Eos R5 Mark II affianca un EVF da 5,76MP con ingrandimento pari a 0,76x a un monitor LCD da 8cm di diagonale e 2,1MP di risoluzione, ospita gli ingressi e le uscite fisiche per CFexpress tipo B e SD, HDMI tipo A, USB-C, microfono, cuffie, e perfino la presa PC per comandare i flash da studio, ed è “farcita” di numerose ghiere e comandi diretti per la gestione della ripresa.
Fatto un rapido ripasso delle caratteristiche tecniche principali della Eos R5 Mark II, proseguiamo con una breve carrellata di immagini e una scheda tecnica sintetica della fotocamera.
- Struttura in magnesio, policarbonato e alluminio
- Risoluzione di 45MP o 180MP in modalità Alta Risoluzione
- Otturatore meccanico con tempi fino a 1/8.000 di secondo (1/32.000 elettronico)
- Sincro flash fino a 1/200sec o 1/250sec in modalità APS-C
- Cadenza di scatto massima (RAW e piena risoluzione) a 30 fotogrammi al secondo
- Funzione Pre-Capture fino a mezzo secondo a 30fps
- Stabilizzatore fino a 8,5 stop
- Gamma ISO Std. 100-51.200
- Autofocus Dual Pixel AF basato su AI attivabile con Action Priority (determina automaticamente il soggetto principale negli sport di squadra e sposta l’area AF di conseguenza)
- Video 8K/60p
- Doppio Slot compatibile con CFexpress Tipo B e SD
La tecnologia utilizzata dal laboratorio tedesco è di assoluto rilievo e altamente scientifici sono i protocolli utilizzati per i test, caratteristiche operative che assicurano comparabilità tra i risultati ottenuti su più fotocamere, da diversi operatori e in tempi differenti. È interessante notare che le analisi condotte da Image Engineering di cui daremo conto sono relative ai soli JPG generati dalle varie fotocamere con tutti i parametri standard, insomma così come escono dalla fabbrica. Ciò per due motivi fondamentali: mostrare anche i dati numerici relativi al RAW avrebbe poco senso per le infinite variabili applicabili in fase di sviluppo; puntare l’attenzione sul JPG standard è uno stimolo potentissimo verso le industrie fotografiche affinché i loro prodotti arrivino tra le mani dei fotografi nella loro configurazione ottimale, capaci di produrre immagini della migliore qualità, a prescindere dalle personalizzazioni che i singoli utilizzatori potranno apportare. L’analisi dei RAW, la loro malleabilità, il divario qualitativo con i JPG che un fotografo di medie capacità può evidenziare in fase di sviluppo restano orgogliosamente appannaggio della nostra redazione, la cui analisi verso la fotocamera, sia chiaro, non viene minimamente condizionata o anche solo alleggerita dall’integrazione degli iQ lab – Camera Test (questa la loro denominazione ufficiale).
Il grafico della Risoluzione mostra la perdita del contrasto (sull’asse verticale y) in funzione della frequenza spaziale espressa in coppie di linee per altezza immagine, indicate dal rapporto LP/PH, ossia Line pairs/Picture height (asse orizzontale x). Più la curva si protende verso destra prima di piegare verso il basso, migliore è la risoluzione a quella data sensibilità. La risoluzione limite per ogni valore ISO può essere trovata laddove la curva attraversa la linea nera spessa, ossia dove il contrasto è pari a 0,1. La linea rosa verticale è un riferimento che rappresenta invece la “frequenza di Nyquist”, ossia il limite teorico massimo di risoluzione, pari alla metà dei pixel in altezza di ogni sensore. La risoluzione della Canon Eos R5 Mark II alla minima sensibilità testata (100 ISO) raggiunge il massimo teorico misurato al disco di Siemens, con 2732 coppie di linee per millimetro risolte.
Canon Eos R5 Mark II: come si comporta alle varie sensibilità
Alle sensibilità superiori la risoluzione rimane superlativa fino a 800 ISO e ottima anche a 1600 e 3200 ISO (dove scende solo al 96% del massimo teorico): resta più che discreta anche a 6400 ISO (cala al 91%). I dettagli ad alto contrasto da 100 a 400 ISO sono invece riprodotti con il 90% dell’MTF50 misurato al disco di Siemens, con la comparsa del 25% di artefatti; a 800 ISO si rileva una capacità di riproduzione dei dettagli ad alto contrasto dell’84% e la comparsa di artefatti è nella misura del 25%. Saltando direttamente a 6400 ISO, a tale sensibilità i dettagli ad alto contrasto sono riprodotti con il 44% dell’MTF50, mentre gli artefatti salgono al 42%.
Canon Eos R5 Mark II: rumore e fedeltà cromatica
Nella ragnatela qui sopra mostriamo il comportamento della Canon Eos R5 Mark II in termini di comparsa del rumore a varie sensibilità ISO (rappresentate nel grafico dalle linee colorate) in funzione della luminosità dell’immagine target, che è indicata dalla densità dei cerchi posizionati lungo la circonferenza. Quelli più scuri rappresentano le aree in ombra di un’immagine, mentre i più chiari indicano le alteluci. Maggiore è l’area circoscritta dalle linee colorate, maggiore è il rumore. Nel caso della Canon Eos R5 Mark II, il rumore quando l’immagine è osservata su un monitor da 96ppi, con ingrandimento al 100% e da 50cm di distanza, è ottimamente contenuto fino a 1600 ISO, e comunque non penalizzante anche alle due sensibilità superiori di 6400 ISO e 12.800 ISO.
La riproduzione del colore è mostrata nel grafico qui sopra in due modi. Con i tasselli colorati si confronta un colore di riferimento (la metà destra) con quello riprodotto dalla fotocamera (rappresentato della metà sinistra). Nella tabella inferiore, invece, sono riportati i valori numerici dello scostamento cromatico tra il target di riferimento e la riproduzione cromatica della fotocamera. I marcatori in rosso indicano forti deviazioni di colore, quelli in verde chiaro una deviazione evidente e in verde scuro sono invece evidenziate le deviazioni di entità moderata. La riproduzione del colore della Canon Eos R5 Mark II è dunque da considerarsi “solo” buona: rispetto al target di riferimento, a 100 ISO sono 10 i colori che si discostano fortemente dall’originale.
Canon Eos R5 Mark II: come si piazza in classifica
Il punteggio finale assegnato a ciascuna fotocamera è differenziato per fotografia e video ed è determinato per il 60% dalle misurazioni oggettive effettuate in laboratorio in condizioni controllate (risoluzione e riproduzione dei dettagli, nitidezza e riproduzione del colore, rumore visivo). Pesano un ulteriore 20% le valutazioni soggettive espresse rispetto a una checklist di componenti e soluzioni (ergonomia, sistemi di mira, archiviazione, autonomia, organizzazione del menu…). L’ultimo quinto viene determinato dall’analisi comparativa dei dati espressi in scheda tecnica.
Test in laboratorio | Valutazioni soggettive | Analisi comparata scheda tecnica |
60% | 20% | 20% |
Modello | Punteggio (foto) |
Fujifilm GFX100 II | 81 |
Sony A7R V | 81 |
Sony A1 | 80 |
Sony A1 II | 80 |
Fujifilm GFX100S | 79 |
Nikon Z9 | 79 |
Sony A7C II | 79 |
Canon Eos R3 | 78 |
Canon Eos R5 Mark II | 78 |
Canon Eos R6 Mark II | 78 |
Fujifilm X-H2 | 78 |
Nikon Z8 | 78 |
Sony A9 III | 78 |
Nikon Z6 III | 77 |
Nikon Z7 II | 77 |
Nikon Zf | 77 |
Sony A7 IV | 76 |
Fujifilm X-S20 | 75 |
OM OM-1 | 75 |
Panasonic Lumix S5 II | 75 |
Modello | Punteggio (video) |
Sony A1 II | 87 |
Canon Eos R5 Mark II | 84 |
Nikon Z6 III | 84 |
Nikon Z8 | 84 |
Panasonic Lumix S5 II | 84 |
Sony A1 | 84 |
Sony A7R V | 84 |
Sony A9 III | 84 |
Fujifilm X-H2 | 83 |
Fujifilm GFX 100 II | 82 |
Nikon Z9 | 82 |
Sony A7 IV | 82 |
Nikon Z7 II | 81 |
Canon Eos R6 II | 80 |
Fujifilm X-S20 | 80 |
Sony A7C II | 80 |
Canon Eos R7 | 79 |
Fujifilm X-H2S | 79 |
Leica SL3 | 79 |
Nikon Zf | 79 |
Canon Eos R5 Mark II: il primo verdetto di fotocult.it in attesa della prova sul campo
Sebbene la risoluzione sia uno dei punti di forza di questa fotocamera, riteniamo quella della tenuta agli alti ISO una delle sue caratteristica più convincenti. E non solo per la qualità delle immagini che è in grado di confezionare spingendosi anche oltre i 6400 ISO. Nel passaggio tra le varie sensibilità, il deterioramento delle immagini è infatti sempre piuttosto costante, mentre altre concorrenti dirette che offrono la stessa, se non una migliore tenuta fino alle sensibilità intermedie, superata una certa soglia tendono a peggiorare molto rapidamente.
Il tallone d’Achille della Canon Eos R5 Mark II sembra invece essere quello della fedeltà cromatica, con un numero di scostamenti dal target di riferimento superiore anche a quello di certe mirrorless decisamente meno ambiziose. Verificheremo anche sul campo quanto rilevato da Image Engineering con le rilevazioni strumentali non appena riceveremo in redazione un esemplare della fotocamera in prova.
Test Z50 II: la mirrorless più economica per “gustare” il meglio della tecnologia Nikon
Ecco il test della rinnovata della...
Nikon Z50 II in laboratorio: i dati di risoluzione, rumore e fedeltà cromatica
Anticipiamo la prova sul campo della...
Nikon Z6 III in laboratorio: dopo le immagini, parlano i numeri
Completiamo il test dell'ultima mirrorless full...
Sony A1 II: il test speciale da bordocampo e in pista della nuova ammiraglia
Un corposo approfondimento per testare le...
Test nuova Fujifilm X-M5: sotto mille euro con sensore X-Trans da 26MP e miniaturizzazione estrema!
Fujifilm ha annunciato la X-M5, la...
Una certezza in video, una piacevole sorpresa nella fotografia: il test della Lumix GH7
Tutto quello che c'è da sapere...