Non solo raffinatezza costruttiva, ma anche una dotazione del comparto fotovideo di primissimo livello. Il Realme 12Pro+ 5G seduce chi è attento allo stile con delle finiture ispirate agli orologi di lusso e rassicura gli appassionati della fotografia con una dotazione hardware e software invidiabile.
Lo smartphone sarà proposto dal 20 al 25 marzo in offerta lancio a 400 euro nella versione 8GB di RAM e 256GB di memoria d’archiviazione, e dal 14 al 31 marzo a 500 euro in configurazione 12/512GB. Terminate le rispettive promozioni, per la versione base serviranno 500 euro, per quella con più RAM e memoria d’archiviazione, 550 euro. Due le colorazioni disponibili del rivestimento in ecopelle con il quale è realizzata la scocca: Submarine Blue e Navigator Beige (quella dell’esemplare in nostro possesso).
Il Realme 12Pro+ 5G in colorazione Navigator Beige con il quale abbiamo condotto il nostro test. Rivestito in ecopelle morbida al tatto (la foto con luce radente ne evidenzia la texture) e impreziosito da finiture di pregio ispirate agli orologi di lusso, appare fin troppo curato nella costruzione per essere uno smartphone destinato a finire nelle mani di molti fotografi esperti, non sempre accorti ai loro strumenti quando c’è da portare a casa uno scatto.
Realme 12Pro+ 5G: come è fatto il suo comparto fotografico
L’intero comparto fotografico del Realme 12Pro+ 5G è aggregato in un raffinato oblò caratterizzato da una cornice zigrinata disegnata da un Maestro dell’alta orologeria svizzera: i quattro “dischi” ricavati al suo interno celano la fotocamera ultragrandangolare da 16mm, il modulo grandangolare principale da 24mm, quello “tele” da 71mm con conformazione a periscopio e i vari sensori utili alla messa a fuoco. Nell’insieme configurano uno zoom 16-2752mm equivalenti. Da considerare che il fattore 120x indicato sull’oblò è riferito alla focale minima del modulo principale, ossia 24mm, e che il prodotto “arrotondato” è 2880mm, ma la massima focale raggiunta con crop e interpolazione è pari appunto a 2752mm.
A Milano, in occasione della presentazione dei due nuovi smartphone della serie 12Pro di Realme, abbiamo scambiato qualche battuta con Alessandro Laterza, Head of Sales di Realme Italia.
Hai affermato, durante la presentazione del prodotto, che sono stati coinvolti 33 partner per realizzare questa serie. Puoi darci qualche nome?
Senz’altro Sony che ci ha fornito alcuni sensori, in particolare quello della fotocamera principale da 24mm e quello della fotocamera Selfie. Poi Qualcomm, che oltre al processore si occupa del confezionamento dei RAW. C’è Microsoft, e altri che non posso svelarvi.
Per il futuro prevedi collaborazioni con qualche Costruttore di spicco del mercato fotografico, come altri concorrenti già fanno tra l’altro?
Già Sony lo è, ma non è detto che le cose restino così. Vedremo più avanti nel tempo.
Uno smartphone con spiccate qualità fotografiche dovrebbe essere raccontato ai fotografi usando il loro linguaggio. Ed è il motivo, immagino, per il quale ci avete coinvolti.
Assolutamente sì e, pensa, abbiamo stretto anche un accordo con un’associazione qui a Milano che dal 12 al 22 maggio organizzerà una Portrait Master Academy arrivando a pubblicare sul proprio sito una selezione dei migliori ritratti realizzati con gli smartphone della serie.
Grazie Alessandro, ci vediamo al prossimo lancio di prodotto. Sarà qualcosa di ancora più professionale lato fotografico…vero?
Non farmi parlare.
Realme 12Pro+ 5G: la fotocamera ultragrandangolare da 16mm (0,6X)
16mm è la focale di partenza (la più grandangolare) a disposizione del Realme 12Pro+ 5G. La troviamo indicata anche con 0,6X poiché il fattore di ingrandimento viene calcolato dal Costruttore partendo, come detto, dai 24mm del modulo principale; offre una risoluzione di 8MP, con pixel pitch di 1,12 micron. Questo modulo viene utilizzato dallo smartphone per proporre tutte le focali fino a 23mm: nonostante il modesto ingrandimento richiesto per passare tra i due estremi, 16-23mm, per mantenere inalterata la risoluzione (2448×3264 pixel) l’elettronica applica sia il crop, sia l’interpolazione. In modalità Pro la scala ISO è regolabile manualmente tra 100 e 3200, con limite massimo di accettabilità a nostro avviso non oltre i 400.
Realme 12Pro+ 5G: la fotocamera grandangolare da 24mm con zoom digitale 3X
Il modulo principale del Realme 12Pro+ 5G (l’unico abilitato anche allo scatto in RAW, sul quale torneremo più avanti) è costituito da un CMOS di taglia 1/1,56” abbinato a una focale di 24mm con luminosità f/1,8. I suoi 50MP di risoluzione, però, possono essere sfruttati appieno solamente a 24mm di focale spuntando la voce “Hi-Res”. In tutti gli altri casi il sensore lavora in modalità pixel binning, ossia combinando gruppi di pixel adiacenti per generare un singolo punto immagine dalle dimensioni massime pari a 2 micron; a fronte di un decremento della risoluzione, che passa a 12,5MP (3072x4096pixel), questa tecnica riduce la quantità di dati da elaborare migliorando al tempo stesso la resa alle alte sensibilità e ampliando la gamma dinamica. Il modulo con sensore da 50MP (o 12,5MP reali che dir si voglia) è anche dotato di sistema OIS per la compensazione ottica delle vibrazioni e in modalità Pro supporta la regolazione manuale degli ISO tra 100 e 6.400. Secondo i nostri test la soglia di accettabilità in questo caso sale a 1600 ISO sia in JPG, sia in RAW. Il Realme 12Pro+ 5G utilizza la fotocamera principale per simulare senza interpolazione tutte le focali comprese tra 24 (1X) e 70mm (3X) e tra 24 e 231mm (ma in questo caso interpolando) in condizioni di scarsa luminosità.
Realme 12Pro+ 5G: il teleobiettivo a periscopio da 71mm che allunga fino a 140mm (6X)
Se la luce ambiente è buona, invece, a 71mm entra in gioco il sensore OmniVision OV64B da mezzo pollice e 64MP abbinato a un teleobiettivo a periscopio da 71mm di focale equivalenti e luminosità f/2,8. A periscopio significa che il sensore e l’obiettivo non sono ortogonali al dispositivo, ma adagiati su un fianco per non aumentare lo spessore dello smartphone. Un prisma, poi, consente allo zoom di “guardare” verso l’esterno. Anche in questo caso è possibile sfruttare tutti i megapixel a disposizione selezionando la modalità Hi-Res, ma solamente a 71mm di focale; in modalità “normale” il pixel binning 4 in 1 porta a 16MP (3472x4624pixel) la risoluzione finale, permettendo al fotografo di simulare senza interpolazione tutte le focali fino a 140mm (ISO regolabile manualmente tra 100 e 3200, buona la resa fino a 800 ISO). Anche questo modulo, come quello principale, è stabilizzato meccanicamente grazie a un supporto oscillante posto alla base del prisma (Prism OIS).
Realme 12Pro+ 5G: come va lungo l'intera escursione focale
Abbiamo visto finora quando e in che modo questo smartphone utilizza i tre moduli fotografici a sua disposizione per configurare uno zoom 8,75X, 16-140mm. Ma c’è da aggiungere che accettando una qualità d’immagine via via più scadente è possibile zoomare digitalmente fino a ottenere l’equivalente di un 2.752mm. In basso, mostriamo una sequenza di immagini realizzata toccando tutti gli estremi delle focali concessi da ciascun modulo fotografico del Realme 12Pro+ 5G, quindi i 16 e i 23mm della fotocamera ultragrandangolare da 8MP, i 24mm e i 70mm della grandangolare da 12,5MP effettivi e i 71mm e 140mm di quella con teleobiettivo periscopico. Chiude la sequenza uno scatto realizzato alla massima focale disponibile di 2.752mm.
Realme 12Pro+ 5G: c’è anche il RAW
La modalità Pro abilita il controllo diretto di alcuni parametri di ripresa quali ISO, tempo di scatto, compensazione dell’esposizione, messa a fuoco manuale e bilanciamento del bianco, nonché lo scatto in RAW. Il formato grezzo genera in automatico anche il corrispettivo JPG (anche se lo smartphone non lo segnala in grafica), ma è selezionabile esclusivamente con la focale regolata a 24mm, laddove la qualità dell’immagine offerta dal Realme 12Pro+ 5G è massima. Nel confronto tra i due formati notiamo una certa facilità nel recupero delle alteluci consentita dal RAW, unitamente a un più modesto ma altrettanto efficace rischiaramento delle ombre. Meno semplice la ricerca del corretto punto di bianco partendo dal formato DNG, probabilmente per la presenza di un filtro IR con caratteristiche diverse dai soliti utilizzati nelle fotocamere e le cui “coordinate” sono ancora ignote ai software di fotoelaborazione
La tenuta in controluce fotografando con il Realme 12Pro+ 5G
Un difetto comune a molti smartphone fotografici, anche assai più costosi di quello in prova, è la scarsa tenuta al controluce. E anche questo Realme non fa eccezione. Più che per la comparsa di fastidiosi artefatti, che rispetto ad altri modelli da noi testati è in questo caso meglio contenuta, in assenza di una schermatura della lente sono assai evidenti la perdita di contrasto e i difetti di lavorazione delle lenti, soprattutto fotografando a 16mm. La situazione migliora leggermente passando al modulo principale da 24mm e ancora un pelino di più attivando l’obiettivo periscopico, dove però la presenza del prisma introduce una dominante viola/azzurro. Sotto, per confronto, mostriamo tre coppie di scatti con e senza lente frontale schermata, realizzati a 16mm, 24mm e 71mm.
Il Realme 12Pro+ 5G in modalità ritratto
In modalità ritratto è possibile sfruttare sia il sensore principale alla focale di 24mm, sia il modulo con teleobiettivo periscopico da 71mm, regolato di default dallo smartphone a 80mm equivalenti (3X); anche se ha poco senso utilizzare una focale grandangolare in questo genere fotografico. In entrambi i casi, nonostante le due fotocamere abbiano luminosità rispettivamente di f/1,8 e f/2,8 è possibile simulare digitalmente la resa dello sfocato tipica di un’ottica f/1,4 utilizzata a tutta apertura o “chiudere il diaframma” fino a f/16 per ottenere la massima profondità di campo.
Due ritratti realizzati nell’omonima modalità, a 80mm, simulando il massimo e il minimo valore d’apertura consentito, ossia f/1,4 e f/16. Da notare come i due valori siano riportati anche negli “exif” degli scatti nonostante l’apertura reale sia f/2,8. A f/1,4 l’elettronica dello smartphone scontorna in maniera abbastanza grossolana il soggetto in primo piano per isolarlo dallo sfondo, facendo perdere alcuni dettagli presenti sul piano di messa a fuoco (un difetto comunque comune a molti smartphone). Nonostante la resa del bokeh sia gradevole in generale, siamo comunque ancora lontani dalla qualità offerta da un’ottica da ritratto. Più gradevole e naturale, tutto sommato, il bokeh effettivo dell’ottica, indicato abbastanza correttamente con f/16.
Il Realme 12Pro+ 5G: le galleria
In alto, una galleria di immagini che aggiorneremo nelle ore successive alla pubblicazione del test. Si tratta di immagini ridotte per dimensione immagine e peso. Per valutare la qualità originale cliccate sul pulsante in alto e scaricate le singole immagini o la cartella intera.
Il Realme 12Pro+ 5G: le conclusioni
Uno smartphone di fascia prosumer ben costruito e adeguatamente attrezzato sul fronte fotografico. Se le prestazioni offerte dal modulo supergrandangolare del Realme 12Pro+5G non fanno rimanere a bocca aperta (in particolare salendo con gli ISO), il nostro voto complessivo sale anche grazie al buon lavoro svolto dalla fotocamera principale, soprattutto quando impiegata a 24mm di focale. Discreta invece la resa dell’obiettivo a periscopio da 71mm grazie al quale simulare senza gravi perdite di qualità le focali fino a 140mm. Da richiamare senza troppe pretese, infine, le focali in ulteriore allungo fino a 2.752mm. Passiamo quindi al giudicare l’interfaccia del comparto foto/video, mai disorientante e razionalmente progettata, con le diverse modalità di ripresa affiancate sopra al pulsante di scatto e ulteriormente sovrastate dai diversi ingrandimenti (ciascuno dei quali corrispondente a una focale). Un dispositivo che nel complesso riuscirà ad accontentare anche il fotografo più smaliziato, purché utilizzato con consapevolezza.