Cosa succede se al maestoso scenario di un’eruzione vulcanica si sovrappone un’ipnotica tempesta elettrica? Ce lo mostra il fotografo cileno Francisco Negroni, vincitore assoluto della quindicesima edizione del premio internazionale di fotografia naturalistica Oasis Photo Contest Roero, promosso dalla rivista Oasis.
L’immagine di Negroni, che ritrae la suggestiva commistione di due spettacolari fenomeni naturali in Cile, è inclusa nell’esposizione visitabile fino al 30 luglio presso il Castello di Monticello D’Alba (CN), che si compone di sessanta pannelli in grande formato stampati e installati da Fujifilm, sponsor tecnico della mostra. I visitatori potranno osservare da vicino le fotografie dei vincitori e dei finalisti selezionati tra oltre 25.000 immagini candidate da più di 60 Paesi.
Cosa rappresenta l’immagine con cui hai vinto questa edizione del concorso?
La fotografia mostra una perfetta “tempesta sporca” durante l’eruzione del vulcano Calbuco nel sud del Cile nel 2015. “Dirty thunderstorm” è il termine scientifico dato all’incredibile fenomeno che si verifica in alcune eruzioni dove la forza degli elementi scagliati dal fondo del vulcano si scontrano all’esterno provocando cariche positive e negative che a loro volta generano fulmini. L’eruzione del vulcano Calbuco ha destato molta preoccupazione in diverse aree circostanti costringendo all’evacuazione di oltre 3000 persone.
Sei mai stato in pericolo nelle fasi di realizzazione di questa fotografia?
I vulcani sono luoghi molto pericolosi e consiglio a chiunque di non avvicinarsi a un cratere attivo. Ad ogni modo, per realizzare questa fotografia ho rispettato tutte le misure di sicurezza, restando sempre a distanza tale da potermi concentrare sullo scatto e mettere in campo le mie conoscenze tecniche.
Quindi sei un fotografo professionista?
Sì, mi dedico totalmente alla fotografia a livello professionale. È il mio lavoro e la mia passione al tempo stesso. Ho studiato fotografia in Cile e ho iniziato la mia carriera lavorando come fotogiornalista, libero professionista, nel 2000. Ho collaborato con diverse testate, nazionali e internazionali. Nel 2013 ho deciso di lasciare il fotogiornalismo per dedicarmi alla fotografia naturalistica e di paesaggio.
Perché hai scelto di puntare l’obiettivo su questo vulcano in particolare?
Calbuco è nella lista dei vulcani più attivi e pericolosi del Cile, e da molto tempo ne seguo l’evoluzione.
Quanto tempo, quindi, hai dedicato alla pianificazione dello scatto e quanto sei rimasto nei pressi della montagna?
Il giorno in cui è iniziata l’eruzione ho raggiunto la città di Frutillar, che si trova proprio di fronte al Calbuco. Da lì ho scattato le prime immagini, in luce diurna. Ma alla sera il cielo si è coperto e una fitta nebbia mi ha impedito l’osservazione diretta del vulcano, così ho deciso di spostarmi in un’altra area, chiamata Fresia. Da lì ho realizzato le mie immagini migliori, inclusa quella premiata in questo concorso. La fase parossistica è durata solo una notte durante la quale, grazie alla conoscenza della zona, sono stato in grado di scegliere il punto di ripresa migliore e di fotografare l’eruzione al massimo del suo splendore.
Quale attrezzatura hai utilizzato?
Attualmente utilizzo un corredo Nikon e la foto premiata è stata eseguita con una reflex D600 e un Nikkor AF-S 70-200mm f/2,8 diaframmato a f/5,6. L’esposizione è stata di ben 720 secondi, con sensibilità ISO 100. Ovviamente ho dovuto utilizzare un treppiedi e un telecomando a filo.
Per scoprire il lavoro di Francisco Negroni:
Instagram: @francisconegroni_photographer
I Premi speciali dell'Oasis Photo Contest Roero 2023
Ad aggiudicarsi rispettivamente i premi Oasis Magazine Award e Oasis Web Award i due fotografi italiani Marco Gaiotti (Genova) e Gianni Sirigu (Cagliari).
I vincitori di categoria dell’Oasis Photo Contest Roero 2023
Mammiferi – Panos Laskarakis (Iwàvviva, Grecia)
Uccelli e chirotteri – Bence Mate (Pusztaszer, Ungheria)
Altri animali – Imre Potyó (God, Ungheria)
Paesaggio – Francisco Negroni (Frutillar, Cile)
Mondo vegetale – Marcio Cabral (Brasilia, Brasile)
Mondo sommerso – Steven Kovacs (Palm Beach, USA)
Storyboard – Alain Schroeder (Bruxelles, Belgio)
Arte e Natura – Ningtai Yu (Pechino, Cina)
Fotogiornalismo – Zhonghua Yang (Pechino, Cina)
Gente e popoli – Salem Alsawafi (Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti)
La giuria dell’Oasis Photo Contest Roero 2023
La selezione dei lavori vincitori è stata effettuata da una giuria composta da esperti del settore fotografico:
– Riccardo Busi (Italia) – presidente della FIAP (Fédération Internationale de l’Art Photographique)
– Sali Khalifa Bin Thalith (Emirati Arabi Uniti) – documentarista di fotografia subacquea e segretario generale dell’HIPA
– Michael Yamashita (USA) americano di origini giapponesi – con le sue iconiche immagini è considerato uno dei più conosciuti interpreti della fotografia contemporanea
– Guo Jing (Cina) – vice presidente della Global Photographic Union
– Jaime Culebras (Spagna) – fotografo e biologo specializzato in biodiversità, è considerato uno dei massimi esperti di rettili e anfibi tropicali
– Tim Flac (Gran Bretagna) – specializzato nella fotografia degli animali in studio
– Ami Vitale (Usa) – Photoreporter e documentarista
Scegliere la carta giusta è importante quanto stampare
Raramente come in questa occasione la stampa delle immagini che si sono distinte in un concorso fotografico ha valorizzato le opere selezionate. Abbiamo chiesto a Fujifilm, partner tecnico del concorso, il perché della sponsorizzazione e i presupposti tecnici che hanno permesso la realizzazione di una mostra dai toni a dir poco vibranti. Ai nostri microfoni, Felice Ucchino, Product and Sales Manager di Fujifilm per il settore CLP e Printing Solutions.
Fujifilm è popolarissima per le proprie mirrorless delle serie X e GFX e per le ottiche Fujinon, ma forse non tutti conoscono la sua storia analogica fatta di pellicole gloriose e carte da stampa di altissimo livello, una storia che è ancora attualissima. È questo l’obiettivo di Fujifilm nella sponsorizzazione dell’Oasis Photo Contest Roero 2023?
Da alcuni anni Fujifilm Italia ha intrapreso la strada della sponsorizzazione dei concorsi fotografici curando, come in questo caso, la stampa, perché crediamo che dare corpo alle immagini sia estremamente importante. Elevarle dallo stato di file, con tutti i rischi connessi a questa natura immateriale, a quello concreto di fotografia stampata è una missione anche culturale. Farlo con immagini di altissimo livello come quelle che si distinguono in concorsi fotografici internazionali di prestigio, come Oasis Photo Contest Roero, è un messaggio ulteriore che speriamo contribuisca ad appassionare sempre più persone a un’attività affascinante come la fotografia, intesa non solo come “cattura” delle immagini, ma come intero ciclo creativo, stampa inclusa.
Durante la premiazione abbiamo visto molte immagini finaliste con un chiaro messaggio di denuncia, veri e propri riflettori puntati sulle devastazioni provocate dall’uomo verso l’ecosistema. Nessuna di queste ha però vinto nella categoria di appartenenza, come spieghi questo indirizzo?
Credo che la giuria abbiamo voluto far prevalere la bellezza, il senso estetico del nostro ambiente, con la speranza di instillare il rispetto verso la natura, soprattutto nelle nuove generazioni, nei giovani che, ci auguriamo, osserveranno queste immagini. Fujifilm è comunque, indipendentemente dagli indirizzi che le giurie possono dare a un concorso, orgogliosa di sponsorizzare iniziative dichiaratamente schierate verso la causa ambientalista.
C’è quindi il progetto di rendere questa sponsorizzazione un appuntamento fisso? Creerete una sinergia di lunga durata con il concorso organizzato dalla storica rivista Oasis?
Ci piace immaginare che la partnership per questa edizione sia un’attività che porti sempre più interesse verso il mondo dell’immagine e della fotografia stampata. Di sicuro questa è la linea tracciata e continueremo a supportare iniziative in cui si possa esprimere in modo chiaro il nostro intento. Non è da escludere e siamo aperti per la possibile collaborazione per la stampa della prossima edizione dell’Oasis Photo Contest, ovviamente dovrà essere una scelta condivisa con il Team Fujifilm e la direzione del Contest Oasis.
Venendo al lato prettamente tecnico, quale carta avete scelto per stampare la mostra?
Abbiamo scelto la carta Fujicolor Crystal Archive Digital Paper Pearl. Questo supporto a colori all’alogenuro di argento è davvero sorprendente perché oltre alle qualità tipiche di una carta professionale, incorpora particelle di mica perlacee che le conferiscono un aspetto iridescente molto particolare. È una carta che esalta la saturazione senza sacrificare la gamma, preservando quindi i dettagli anche nelle alte luci e nelle ombre più profonde. Ne viene fuori un’immagine impreziosita da rifrazioni perlate dall’aspetto glamour.
E chi volesse stampare in proprio una mostra o un portfolio da presentare a un’agenzia o a una rivista come FOTO Cult dove trova questa carta?
Sul sito originalphotopaper.com tutti possono trovare non solo i dettagli della carta utilizzata per stampare la mostra di questo concorso e di tanti altri supporti, ma anche l’elenco dei laboratori che la utilizzano. Non dimentichiamo, infatti, che si tratta di una carta all’alogenuro d’argento, è sensibile alla luce, come le pellicole e le carte che hanno fatto la storia della fotografia. Oggi sulla carta fotografica vengono proiettati file digitali anziché fotogrammi di pellicola, ma il processo è sostanzialmente lo stesso, con la garanzia di ottenere un risultato fotograficamente molto originale.
Oasis Photo Contest Roero 2023
- Castello di Monticello D’Alba, piazza S. Ponzio, 2 – Monticello d'Alba (CN)
- dal 2 al 30 luglio 2023
- sabato e domenica, 10-12.30 e 14.30-18
- ingresso incluso nel biglietto di visita al castello (7,50 euro)