I migliori scatti provenienti dai concorsi internazionali più prestigiosi, votati da voi lettori sui nostri canali Facebook e Instagram, raccontati direttamente dagli autori: un'avvincente galleria realizzata con il supporto di EIZO.
Dopo la pubblicazione del bando di concorso della nuova edizione del Close-up Photographer of the Year, vi abbiamo invitato a votare una fotografia tramite i nostri canali social. La proposta era quella di valutare cinque immagini da noi selezionate tra gli scatti semifinalisti e finalisti della sfida Minimal del concorso e segnalare alla redazione quella di cui vi sarebbe piaciuto scoprire qualcosa in più.
Galleria delle fotografie di alcuni finalisti e semifinalisti della sfida “Minimal” del Close-up Photgrapher of the Year proposte dalla redazione per la votazione dei lettori sui canali social di fotocult.it.
Ferenc Kocsis vince la Minimal Challenge del Close-up Photographer of the Year
La fotografia che avete scelto è stata scattata da Ferenc Kocsis, è intitolata In Her Wedding Dress, ed è, di fatto, anche l’immagine vincitrice della sfida Minimal che – lo ricordiamo – è una gara tematica proposta ogni anno dall’organizzazione del concorso di fotografia macro e close-up, il cui svolgimento ha sempre inizio nel mese di novembre, al di fuori del CUPOTY ufficiale.
Abbiamo contattato il fotografo ungherese, che ci ha raccontato, anche con dei file audio che potrete ascoltare scorrendo questo articolo, del suo rapporto con la fotografia e della realizzazione del suo splendido scatto.
Ferenc Kocsis: passione per la macrofotografia d’azione
Ferenc Kocsis è un appassionato fotografo e filmmaker naturalista. Pratica questo genere da circa cinque anni e partecipa a numerosi concorsi, specialmente in Ungheria. Le sue fotografie hanno fatto parte di diverse esposizioni e sono state incluse in svariate pubblicazioni. Finora ha partecipato a una sola competizione internazionale: il Close-up Photgrapher of the Year. Per la la precisione Kocsis ha candidato la sua fotografia per la Minimal Challenge, la sfida annuale indipendente dal concorso ufficiale, che per quest’anno era incentrata sulle immagini dallo stile minimalista. Il fotografo ha conquistato il primo posto con lo scatto intitolato In Her Wedding Dress (In abito da sposa).
Kocsis predilige la macrofotografia perché trova che sia un genere praticabile ovunque e perché è particolarmente attratto dal mondo degli artropodi, degli anfibi e dei piccoli mammiferi. “Credo che una buona fotografia naturalistica richieda conoscenza dell’ambiente e delle specie da parte del fotografo”, ci ha raccontato. “C’è un paio di posti vicino casa mia – ha proseguito – dove mi reco abitualmente sapendo esattamente cosa aspettarmi in ogni mese dell’anno. La macrofotografia in azione è quella che preferisco e spesso riprendo insetti in volo o piccole creature in moto nel loro meraviglioso piccolo universo”.
Video sulle efemere del Danubio interamente realizzato da Ferenc Kocsis.
Come fotografare le efemere
“Le efemere (o effimere) sono uno dei miei soggetti preferiti: sono creature bellissime e risultano molto fotogeniche quando le loro ali trasparenti vengono riprese controluce. Alcune specie vivono nei pressi di corsi d’acqua montuosi dall’acqua limpida, come la famosa efemere del Tisza, in Ungheria.
La maggior parte delle specie vola durante il giorno, o poco prima del tramonto, mentre l’efemera del Danubio (come quella da me fotografata) vola dopo il crepuscolo.
L’esemplare che ho ripreso è una femmina che vola sul fiume per andare a depositare le uova in un punto vicino al luogo in cui è nata. Le larve vivono sul letto del fiume per un periodo variabile che va da pochi mesi a un paio d’anni, per schiudersi durante mese di aprile. Ad agosto raggiungono l’ultimo stadio del loro sviluppo, che corrisponde a una fase aerea che può durare da qualche ora a un massimo di qualche giorno. Il 2022 è stato un anno molto produttivo: ho trascorso dieci giorni a fotografare centinaia di migliaia di efemere del Danubio”.
Obiettivo grandangolare, flash e tanta pazienza
Kocsis cerca di distinguersi dai macrofotografi che praticano focus stacking su treppiedi su soggetti fermi, in cerca della massima resa del dettaglio. Il fotografo ungherese, infatti, ha un debole per piccoli soggetti che volano, che saltano e che si muovono: tutte situazioni in cui è estremamente difficile ottenere una buona composizione con una nitidezza soddisfacente. Per le sue fotografie si serve spesso di obiettivi grandangolari con un buon fattore di ingrandimento. “È un po’ come fotografare alla cieca”, spiega Kocsis, “e tutto ciò che faccio è stimare la distanza tra la lente frontale e l’efemera e provare a catturare il momento giusto con una luce flash capace di congelare il movimento”.
Video sulle efemere del fiume Tisza interamente realizzato da Ferenc Kocsis.
Per fotografare questo animaletto lungo una manciata di centimetri in volo sull’acqua il vincitore della Minimal Challenge ha provato varie impostazioni intervenendo sulla velocità dell’otturatore e sull’apertura del diaframma. Si è servito, inoltre, di una piccola luce per attrarre i suoi soggetti, fattore che ha influenzato la velocità del volo. L’immagine vincitrice della sfida tematica annuale del CUPOTY 2023 è frutto di dieci giorni di pazienti tentativi che hanno prodotto circa diecimila scatti. “Era il primo anno in cui tentavo di fare fotografie di questo tipo – ha concluso Kocsis –, ho imparato molto dai miei errori e spero di ripetere l’esperienza il prossimo agosto”.
- mirrorless full frame Nikon Z6 II
- Nikon AF-S 20mm f/1.8G ED
- 1/5sec
- f/16
- 1000
- treppiedi e flash
Questo dedicato a Ferenc Kocsis rientra nel piano di articoli realizzati da fotocult.it con il supporto di EIZO per la categoria Top Shot. L’iniziativa vede protagonisti appassionati o professionisti del settore dell’imaging nominati vincitori, finalisti o semifinalisti di concorsi fotografici internazionali. Le fotografie raccontate sono scelte dal pubblico di fotocult.it sui canali social ufficiali di Facebook e Instagram tramite votazione.
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