OM System sta esplorando l’uso dell’intelligenza artificiale per spingere la risoluzione dei suoi sensori oltre i 25 megapixel nativi, ma senza un aumento fisico del numero di pixel. La strada è quella della fotografia computazionale avanzata, una scommessa per offrire soprattutto ai fotografi naturalisti quello scatto singolo ad altissima risoluzione che ancora manca a chi utilizza il formato QuattroTerzi.
A svelare la direzione strategica è Eiji Shirota, direttore dello sviluppo dei prodotti di OM System. In una recente dichiarazione ha messo in luce le sfide e le opportunità di questo approccio. “Puntiamo molto sulla fotografia computazionale“, ha spiegato Shirota, “ma siamo consapevoli che per il nostro zoccolo duro di appassionati, in particolare gli ornitologi e i fotografi naturalisti, funzioni come l’High Res Shot multi-scatto non sono sempre la risposta“. Il problema è noto: questa tecnica, che combina più immagini per creare un file a risoluzione maggiore, genera artefatti non appena il soggetto o la fotocamera si muovono, anche di un soffio. Un limite inaccettabile quando si immortala il battito d’ali di un rapace o un animale selvatico.
Di seguito, l’attuale massima risoluzione raggiunta dai sensori nei vari formati.
Tipo di sensore | Massima risoluzione disponibile (megapixel) |
---|---|
MFT (Micro Quattro Terzi) | 25MP |
APS-C | 40MP |
Full Frame | 61MP |
Medio Formato | 102MP |
La soluzione, secondo OM System, risiede in un’evoluzione intelligente dello scatto singolo. L’idea è quella di sviluppare un algoritmo di interpolazione tramite IA così sofisticato da poter generare un’immagine ad altissima risoluzione, nitida e ricca di dettagli, partendo da un’unica esposizione. Tuttavia, la strada per questa tecnologia è ancora in salita e richiede una potenza di calcolo che gli attuali processori non sono in grado di fornire. Lo ha precisato il vicepresidente Kazuhiro Togashi: “Il lavoro necessario per aumentare digitalmente la risoluzione in-camera con questa qualità richiederebbe uno sforzo di elaborazione troppo elevato per l’hardware attuale“. Ciò implica che, per realizzare questa visione, OM System dovrà progettare un nuovo e più potente motore di elaborazione, pensato specificamente per le complesse operazioni di machine learning.
Nel frattempo, l’azienda non resta a guardare e continua a potenziare le funzioni computazionali già apprezzate dai fotografi, come il Live GND (Graduated Neutral Density), che simula l’effetto di un filtro graduato direttamente in camera, liberando il fotografo di paesaggio dalla necessità di accessori esterni. L’approccio di OM System è quindi quello di seguire un percorso simile a quello già tracciato da software come Adobe Photoshop e DxO, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’immagine in modo efficace e naturale. Tuttavia, se questa tecnologia dovesse affermarsi, nessuno impedirà ai produttori di sistemi APS-C e full frame di fare altrettanto; partendo da immagini con una qualità intrinseca già superiore, il salto di qualità per loro potrebbe essere ancora più evidente, aprendo scenari completamente nuovi per l’intero settore fotografico.
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