Praticità, robustezza, ergonomia e spazio extra per gli accessori: questi i principali elementi da valutare attentamente quando si acquista uno zaino fotografico professionale. Le possibilità di scelta sono ampie, sia per quanto riguarda le tipologie, sia per i prezzi. Ecco due proposte di altrettanti produttori tra i più affermati in questo campo, Tenba e Shimoda.
Per il fotografo, prima o poi, arriva il momento di mettersi alla ricerca di uno zaino fotografico per custodire e trasportare la propria attrezzatura. Sceglierne uno in particolare, però, non è facile: le tipologie sono molte e, innanzitutto, si deve capire quali sono le esigenze da soddisfare. E poi c’è il discorso delle dimensioni, perché se è vero che zaini o borse molto capienti possono contenere tutta l’attrezzatura che si possiede, è altrettanto vero che non vanno trascurati peso e trasportabilità. Senza contare le dotazioni extra che alcuni modelli più spiccatamente professionali offrono e che ne aumentano sensibilmente il peso, ma pure la versatilità. Ed è qui che si inseriscono un paio di interessanti proposte di Tenba e Shimoda, due tra i più accreditati produttori di borse e zaini fotografici: del primo abbiamo scelto di analizzare una soluzione rivolta ai fotografi amatori evoluti, che prediligono le passeggiate in città, mentre per quanto riguarda il secondo la nostra scelta è caduta su uno zaino dedicato ai professionisti particolarmente avvezzi all’escursionismo. Per la precisione, parliamo del versatile Tenba Fulton V2, e del più specialistico – ma come vedremo anche sensibilmente più costoso – Shimoda Explore V2. Prima, però, di esaminarne più a fondo le caratteristiche, capiamo per chi è indicato uno zaino fotografico tradizionale e perché preferirlo, in certi casi, a una borsa o a un monospalla.
Gambe in spalla
Uno zaino fotografico è utile a chi ha bisogno di muoversi senza troppi impacci, dunque caricandosi l’attrezzatura nel modo più correttamente bilanciato, e non vuole o non può rinunciare alla comodità di avere con sé un corredo variegato, oltre che spazio extra a disposizione per il vestiario o per alcuni beni di prima necessità. I migliori modelli in circolazione non peccano sicuramente in quanto a struttura poiché, in vista di un utilizzo anche “estremo”, devono essere in grado di garantire la giusta protezione all’attrezzatura sia verso eventuali urti, sia dagli agenti atomosferici, pioggia e acquazzoni in primis. Il materiale fotografico, solitamente disposto in verticale nella parte bassa dello zaino se in quella sommitale è previsto uno spazio in più per gli “extra”, è custodito in un vano semirigido imbottito e con spazi interni configurabili a piacere grazie ai classici divisori riposizionabili. Inoltre, i punti di accesso all’interno dello zaino vedono l’impiego di resistenti e impermeabili chiusure lampo. Ancora, utile alla protezione del corredo è lo schienale semirigido in schiuma espansa che, nei modelli in fascia alta è anche realizzato – al pari degli spallacci e della fascia per il supporto lombare – con tessuto e struttura traspirante per ridurre la sudorazione nelle zone di contatto con il corpo. Sotto il solleone o la pioggia battente può assicurare una protezione ulteriore la copertura aggiuntiva impermeabile – e in alcuni casi riflettente – in sottile nylon: si tratta di una sorta di “cappellotto” sempre più frequentemente offerto come dotazione degli zaini cosiddetti “tecnici”, da conservare in un apposito ripostiglio e dispiegare alla bisogna. Completano la dotazione dei modelli più spiccatamente professionali sacche laterali e fibbie per ancorare il treppiedi o la borraccia, tasche nascoste per riporre documenti e oggetti di valore, anelli portachiavi e legacci.
Tanto al litro
Per i modelli professionali con le suddette caratteristiche – e come quelli che vedremo nel dettaglio fra qualche riga – servono da circa 100 euro fino anche a 5 volte tanto. Incidono sul prezzo non solo la qualità dei materiali utilizzati e la cura realizzativa, ma pure la capienza; come vedremo, infatti, questi modelli sono proposti – oltreché in diverse colorazioni – anche in taglie differenti per accontentare tanto chi è abituato a viaggiare con poca attrezzatura al seguito, quanto chi non vuole rinunciare a trasportare l’intero corredo e qualche extra.
Tenba Fulton V2: quattro passi in città
Fondata nel 1977 da Robert Weinreb, fotografo professionista di base a New York, Tenba (che in tibetano significa forte, irremovibile, affidabile) è presto divenuta una de lle aziende leader del settore. L’obiettivo del marchio è da sempre dichiarato: progettare borse e zaini affidabili per accompagnare il fotografo e la sua attrezzatura ovunque nel mondo. Tra le nuove proposte aggiunte recentemente al catalogo, una è particolarmente adatta per muoversi in spazi urbani: si tratta del Tenba Fulton V2. Disponibile con capacità di 10, 14 o 16 litri, questo zaino è caratterizzato dal design vintage e da soluzioni tecniche all’avanguardia. Fra le tinte si può scegliere fra il verde oliva del modello in prova e il nero, quest’ultimo anche nella variante con trama camouflage tono su tono; i prezzi partono da 109 euro. Caratteristico del Fulton V2 è il sistema di chiusura rolltop della parte sommitale, ossia quella riservata agli oggettipersonali; il rolltop permette di proteggere il contenuto dalla pioggia quando è ben arrotolato, e si adatta ai volumi del carico mantenendolo stabile durante il trasporto. Lo spazio per l’attrezzatura fotografica è invece ricavato nella metà inferiore (così da favorire la corretta distribuzione dei pesi), con accesso diretto dallo schienale. Questo, al pari degli spallacci è realizzato in neoprene ed è traspirante per favorire l’aerazione delle parti del corpo a contatto con lo zaino; peccato per l’assenza della fascia di supporto lombare, che aumenterebbe la stabilità in alcune situazioni. Due tasche laterali sormontate da altrettante fibbie regolabili possono, invece, contenere un treppiedi anche di medie dimensioni e una borraccia. Il vano per il computer portatile (in grado di ospitare modelli con monitor fino a 16 pollici di diagonale) è invece ricavato nell’unica e profonda tasca frontale, nella quale, in alternativa, si possono riporre accessori di medie dimensioni come filtri, caricabatterie e comandi remoti. Assente, invece, il “cappuccio” aggiuntivo antipioggia per salvaguardare l’attrezzatura sotto un acquazzone, ma comunque l’esposizione alla pioggia moderata non è un problema: la tela 600D idrorepellente con cui è realizzato il Fulton V2, e le cerniere YKK con cuciture rinforzate, assicurano una protezione più che sufficiente.
Shimoda Explore V2: missione natura
L’idea di creare una tipologia di zaini altamente tecnici è venuta direttamente al “padre” del marchio Shimoda: parliamo di Ian Millar, ex fotografo professionista di fama internazionale che ha inteso soddisfare autonomamente le esigenze che si trovava a dover affrontare sul campo. Lo Shimoda Explore V2 è la massima espressione di questa filosofia, e come tale si rivolge a fotografi e videomaker professionisti particolarmente avvezzi all’escursionismo. Proposto in tre taglie (con volume utile di 25, 30 e 35 litri) e due colorazioni (nera e verde militare), è offerto a partire da 339 euro. Lo zaino, che anche nella sua taglia più grande ha dimensioni adeguate per essere imbarcato su un aereo come bagaglio a mano (presenta perfino una cinghia passante per essere ancorato al manico di un trolley), può essere configurato a piacere acquistando i comparti interni porta attrezzatura di varie dimensioni. Sono disponibili, ad esempio, vani con scomparti semirigidi che occupano per intero l’interno dello zaino (e quindi permettono di trasportare attrezzatura in gran quantità) oppure divisori più piccoli che limitano la quantità di attrezzatura fotografica, ma concedono più spazio per riporre l’abbigliamento o i beni di prima necessità. Ovviamente realizzato con cerniere impermeabili con appigli ad anello, e tessuti antistrappo rinforzati nei principali punti d’appoggio, lo Shimoda Explore V2 presenta anche diverse caratteristiche tipiche degli zaini da escursionismo. Ad esempio, gli spallacci, che sono regolabili fino a 7,5cm in altezza lungo lo schienale per adattarsi a utilizzatori di varie corporature, sono realizzati in materiale sintetico espanso, traforato e traspirante al pari della fascia per il supporto lombare (removibile) e di alcune parti dello schienale. In corrispondenza di quest’ultimo è ricavata l’apertura principale, che consente l’accesso a tutto il contenuto dello zaino. Altre tre aperture sono presenti sul lato opposto: una permette di arrivare agli oggetti stivati nella parte superiore dello zaino, le altre due, più esterne, sono delle comuni tasche portaoggetti. Per raggiungere rapidamente almeno una parte dell’attrezzatura con lo zaino indossato si può sfruttare anche l’apertura laterale, sulla quale è ricavata un’ulteriore tasca comoda per trasportare il treppiedi. La stessa soluzione è presente anche dal lato opposto, dove troviamo altro spazio per riporre una borraccia ed eventuali accessori fotografici (ad esempio i filtri circolari e a lastre). Non mancano gli alloggiamenti per un laptop con monitor fino a 16 pollici di diagonale, e per lo smartphone, che può essere inserito in uno delle due tasche ricavate sugli spallaci e, quindi, sempre a portata di mano a zaino indossato.