“Mai correre in presenza di un orso”. Tanto è perentorio l’avvertimento, quanto è difficile prevedere la propria capacità di metterlo in pratica finché non se ne presenta l’occasione. Qualcuno gradirebbe rimanere nel comfort del dubbio piuttosto che misurarsi con un test del sangue freddo faccia a faccia con un grande carnivoro, perché l’orso – non raccontiamocela – ci intimorisce, ed è giusto che sia così. Che molti nascondano quel timore dietro la canna di un fucile è avvilente, che ad alcuni venga naturale farne motivo di rispetto e ammirazione è rinfrancante.
Silvano Paiola fa parte del secondo gruppo: scatta fotografie anziché sparare e dalla sua fascinazione per gli orsi ha tirato fuori un toccante libro fotografico di oltre duecento pagine, intitolato Le foreste dell’orso.
Silvano il test del sangue freddo l’ha fatto, un giorno in cui si è inginocchiato nelle acque di un ruscello nel Katmai Nation Park, in Alaska, in attesa dell’occasione fotografica, finché un orso non ha deciso di balzargli incontro durante una battuta di pesca al salmone. L’esito è facilmente immaginabile, ma il racconto del momento vale la pena di essere letto.
L’immagine di copertina del libro Le Foreste dell’orso
Sulla copertina del volume compaiono due orsi che si fronteggiano in un fiume, in un vibrante controluce dai toni caldi. La scelta dello scatto di presentazione di questo scrigno cartaceo di fotografia naturalistica non poteva essere più azzeccata, e lo diciamo a lettura ultimata.
Il paesaggio è incantevole, il racconto della scena – che si trova nel cuore del libro – è commovente e amplifica la forza di una fotografia che sembrava non aver bisogno di parole.
Appostamenti e magiche attese in teatri fatti di foreste
Silvano ha imparato che non si deve correre in presenza dell’orso e che bisogna rallentare per trovarne uno. Per questo non ha avuto paura di fare delle attese, delle assenze e dei silenzi i protagonisti di molte pagine della sua esperienza di fotografo e del suo libro.
Nel volume di orsi ce ne sono veramente tanti, fotografati a tutte le ore del giorno e persino nell’oscurità della notte, con una lodevole attenzione allo strumento principe della fotografia: la luce. Tuttavia, non mancano gli scatti che trascinano il lettore nel bel mezzo di nevicate e temperature pungenti sopportate aspettando la comparsa del possente plantigrado con tanta pazienza e nessuna garanzia di avvistamento.
Le foreste, che sembrano di primo acchito spettacolari palchi vuoti, sono di fatto attori protagonisti di composizioni che è difficile smettere di guardare. D’altronde il titolo stesso della pubblicazione di Silvano punta un faro sulla connessione vitale tra l’orso e l’habitat che lo ospita.
Viaggiando per più di dieci anni in Italia, Estonia, Croazia, Ungheria, Slovenia, Alaska, Finlandia e Stati Uniti, il fotografo ha documentato con cura il legame profondo tra la foresta e l’orso, che protegge i piccoli grazie agli alberi, che si alimenta grazie ai fiumi.
Appostato per ore in compagnia dei suoi soli pensieri, Silvano ha sviluppato un forte senso di gratitudine per tutto quanto la natura avesse da offrire al suo sguardo e a tutti gli altri sensi.
Le foreste dell’orso è un invito a fare altrettanto, ad assaporare la natura genuina guardando fuori dal display dello smartphone, a scoprire non tanto se si è capaci di non scappar via a gambe levate davanti a un orso, ma se si è in grado di dedicare tempo e attenzione alla natura selvaggia e rispettarne il sacrosanto diritto alla vita.
Attrezzatura e consigli per fotografare l’orso
Nel corso degli anni, per scattare le fotografie pubblicate nel suo libro, Silvano ha utilizzato diverse reflex e una mirrorless Nikon abbinate a varie ottiche Nikkor: un 24-70mm f/2,8, un 70-200mm f/2,8, un 300mm f/2,8 e un 500mm f/4.
Il più delle volte l’autore ha montato la sua attrezzatura su un treppiedi con testa basculante. A chi volesse sperimentare l’esperienza della caccia fotografica in cerca dell’orso, Silvano consiglia ottiche molto luminose per sopperire alle condizioni di scarsissima luminosità in cui ci si potrebbe trovare a fotografare nelle foreste.
Fondamentale, secondo il fotografo, anche la scelta dell’abbigliamento adeguato alla situazione climatica in cui si effettuano gli appostamenti. “Nella taiga finlandese – ha raccontato – ho trascorso mattinate e nottate a -20°C”. Silvano precisa quanto sia importante scegliere il periodo compatibile con il soggetto che si ha in mente di riprendere. Chi volesse fotografare dei cuccioli, ad esempio, farà bene a tenere a mente che l’inizio di giugno è il momento ideale per incontrarli.
Come scegliere il luogo di appostamento per la caccia fotografica all’orso
In Alaska Silvano ha campeggiato in tenda “fra gli orsi”, perché non sempre il capanno di avvistamento è la scelta ideale. Tuttavia, se il capanno dovesse rendersi necessario, il fotografo suggerisce di optare per strutture già testate da persone fidate, motivo per cui mette a disposizione la sua esperienza personale rendendosi disponibile per chiunque volesse contattarlo per richiedere consigli.
Silvano Paiola racconta la storia dietro uno scatto
Abbiamo chiesto a Silvano di raccontarci uno degli scatti pubblicati tra le pagine de “Le Foreste dell’orso” che non fosse già stato descritto nel libro. L’autore ha condiviso con noi la storia di uno splendido panning, che riportiamo di seguito.
“Tra i silenzi ovattati della Taiga finlandese, dove ogni dettaglio sembra amplificarsi e il tempo assume un ritmo diverso, sono ormai trascorse più di sette ore da quando sono entrato in un capanno, nella speranza di catturare qualche immagine degli orsi che si aggirano in questa zona remota. Sono le undici di sera, ma in questo periodo dell’anno la luce è ancora discreta. In realtà, le ore di buio quasi totale si riducono a un paio: dall’una alle tre del mattino.
Rimarrò all’interno di questo piccolo rifugio ancora per nove ore, per un totale di sedici ore e mezza: esattamente come è accaduto per i due giorni precedenti, e come accadrà per i quattro successivi.
Nelle prime ore di attesa è comparso un orso, poi un ghiottone con una vistosa ferita sul muso — probabilmente il risultato di uno scontro con un suo simile —, seguito da un’aquila di mare e perfino un lupo, seppur molto lontano. Dopodiché, è calato il silenzio.
Ad un certo punto, ecco entrare in scena un altro plantigrado. Si avvicina a un tronco di abete rosso, lo annusa, si alza in piedi e inizia a strofinare la schiena sulla corteccia, su e giù, con movimenti decisi. Dopo qualche minuto riprende a gironzolare e attraversa l’intera radura, da destra a sinistra, proprio davanti ai miei occhi.
La luce, pur essendo ancora sufficiente, inizia a scarseggiare, così decido di sperimentare alcuni panning per restituire tutta la potenza e la fluidità del suo movimento ai margini della foresta, tra i colori autunnali.
È un di quei momenti in cui il confine tra tecnica e istinto si fa sottile e l’istinto prevale sul rigore, dando vita a uno scatto imperfetto ma pulsante, che racconta di un orso in corsa, ma soprattutto dell’emozione di un incontro e dell’atmosfera rarefatta che lo incornicia. Le Foreste dell’Orso è, in fondo, proprio questo: un dialogo visivo con la natura, fatto di luci sfumate, attese silenziose e apparizioni improvvise”.
Titolo Le Foreste dell’orso
Fotografie di Silvano Paiola
Formato 30x24cm
Pagine 250
Immagini 200
Copertina rigida
Rilegatura cartonata con carta di qualità pregiata
Prezzo € 44.90
Lingua italiano
EditoreViviDolomiti
Data di pubblicazione 4 dicembre 2024
ISBN 979-1280975256
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Bio e contatti
Silvano Paiola è un fotografo naturalista, affascinato dalla bellezza selvaggia della fauna e degli ambienti remoti, con una particolare passione per i paesaggi invernali e artici.
Il suo lavoro, contraddistinto da un forte senso estetico e narrativo, è stato pubblicato su prestigiose riviste naturalistiche internazionali come National Geographic, Oasis e La Rivista della Natura.
Negli anni, Silvano ha ottenuto importanti riconoscimenti in concorsi fotografici di rilievo internazionale. Nel 2022 ha pubblicato il suo primo libro, 10 Anni con i Lupi dei Monti Lessini, che racconta la sua lunga e appassionata esperienza con uno dei predatori più affascinanti delle Alpi italiane. Le Foreste dell’orso, il suo secondo libro fotografico, è stato pubblicato nel 2024.
Attraverso il suo obiettivo, Paiola invita il lettore a immergersi in mondi lontani, inaccessibili e magici.
silvanopaiola.com
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