Roma
Dal 13 dicembre 2024 al 20 aprile 2025
È in corso al MAXXI di Roma la più estesa mostra mai dedicata a Guido Guidi (Cesena, 1941), protagonista della fotografia italiana che ha contribuito a ridefinire il rapporto dell’uomo con il paesaggio contemporaneo.
La monografica si intitola Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Guido Guidi ed è il frutto di un intenso lavoro di ricerca condotto a fianco del fotografo nel suo studio e archivio a Ronta di Cesena.
È proprio dall’inedito punto di osservazione dell’archivio che la mostra affronta la ricerca di Guidi e il suo pensiero sul linguaggio dell’immagine. Secondo il fotografo, ogni immagine cela una riflessione sull’atto del vedere, sul mezzo utilizzato per registrare ciò che si vede e sullo scorrere del tempo.
Guido Guidi. Col tempo: il percorso espositivo
Il percorso dell’esposizione si snoda tra le stampe fotografiche – con oltre quattrocento opere e numerosi inediti, per un totale di quaranta sequenze costruite dall’autore – e le teche ricche di materiali d’archivio. La mostra ripercorre in ordine cronologico le principali serie dell’autore, dagli esordi e le sperimentazioni degli anni Sessanta e Settanta, alle ricerche personali e alle committenze sul paesaggio degli anni Ottanta e Novanta, fino ai progetti più recenti degli anni 2000.
Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024 comprende anche un progetto video realizzato dal regista Alessandro Toscano, che mette in dialogo la genesi della mostra con un’interpretazione visiva della ricerca e della metodologia di Guidi. In occasione della mostra il MAXXI acquisisce un nucleo importante di opere dell’autore provenienti dalle serie Di Sguincio, Facciata, Dintorni, Raccolta Indifferenziata e In Archivio, che si aggiungono ai tre nuclei già presenti nelle Collezioni di Fotografia del MAXXI Architettura e design contemporaneo, di cui fa parte anche la serie dedicata alla Tomba Brion di Carlo Scarpa.
Lorenza Baroncelli, Direttore del dipartimento MAXXI Architettura e Design contemporaneo ha commentato: “[…] Questa mostra, la più estesa mai dedicata Guidi, è prima di tutto una importante operazione di storicizzazione dell’opera di uno dei ‘maestri’ della fotografia contemporanea. Inoltre, pone attenzione sull’importanza dell’archivio come testimonianza viva del processo creativo dell’autore e intende avviare una riflessione condivisa sulle strategie più efficaci di conservazione, valorizzazione e promozione di questo dispositivo, fragile e potente allo stesso tempo”.
Le fotografie di Guido Guidi in un leporello a parete
I curatori della mostra – Simona Antonacci, Pippo Ciorra e Antonello Frongia – l’hanno definita “una grande installazione del maestro Cesenate, un interminabile leporello che si svolge con oltre 400 immagini lungo le pareti del museo”, grazie alla quale “il visitatore ha accesso al cuore ‘fotografico’ del pensiero guidiano, alla sua densità artistica e al suo procedere lento, a una ricerca coerente e radicale che conduce da settant’anni”.
Le fasi della produzione fotografica di Guido Guidi
Il percorso espositivo si apre con la serie Preganziol, manifesto del pensiero, per poi dispiegarsi in cinque sezioni che presentano quaranta sequenze fotografiche definite dallo stesso Guidi: dal precoce interesse per la fotografia a metà degli anni Cinquanta alle serie degli anni Settanta, in cui prosegue la sua sperimentazione sul mezzo e sul linguaggio, lungo due linee di ricerca. Per un verso Guidi fotografa con apparecchi di piccolo formato il proprio microcosmo personale, per l’altro, influenzato anche da Walker Evans, avvia la sua indagine sul tema della facciata soffermandosi sull’edilizia ordinaria della provincia.
Nel corso degli anni Ottanta e oltre Guidi privilegia poi l’uso del medio e grande formato e lavora sempre più sistematicamente con il colore mentre, a partire dai dintorni di Cesena, la sua geografia si amplia: dalla Romagna alla Via Emilia al resto dell’Italia, fino a progetti internazionali come il viaggio lungo la strada B1 in Europa. Una sezione dedicata all’architettura e all’urbanistica sottolinea come Guidi abbia affrontato anche la ricerca dei maestri cercando di entrare nel processo mentale dell’architetto. Di particolare interesse, a tal proposito, è il progetto dedicato a Carlo Scarpa, con il quale Guidi documenta con sensibilità la Tomba Brion.
L’ultima parte della mostra ritorna all’archivio, inteso come un’officina, un luogo di ricerca, di lavoro e anche di incontro per colleghi e autori più giovani. Concludono il percorso Raccolta indifferenziata, assemblata da Guidi in occasione di questa mostra, e In Archivio, realizzata nel 2024 su incarico del MAXXI, due serie che rappresentano le testimonianze più recenti della visione radicale e coerente con cui Guidi ha celebrato nel corso di sessant’anni il “pensiero” della fotografia.
Il rapporto con i libri e con la fotografia
All’inizio della mostra si incontra una lunga panca-libreria che affronta il rapporto di Guidi con i libri, attraverso una selezione di volumi dalla sua biblioteca e libri d’autore sfogliabili dai visitatori. Si prosegue poi con alcune “esercitazioni di grammatica della fotografia” degli anni Settanta, con lo studio di maestri come Walker Evans e Carlo Scarpa approfondito attraverso preziosi quaderni manoscritti, con le riflessioni intorno alla macchina fotografica come strumento dotato di una propria “intelligenza”, per arrivare al tema dell’insegnamento, in cui le lezioni di Guidi si configurano come liberi percorsi di senso attraverso le immagini, accompagnate da analisi formali e ipotesi di letture iconografiche, commenti e citazioni, in cui il fotografo esplicita il funzionamento dei temi visivi a lui cari.
Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024, che resterà aperta al pubblico fino al 20 aprile 2025 nella galleria 1 del MAXXI, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Guido Guidi e importanti istituzioni italiane e internazionali che hanno sostenuto il lavoro dell’autore nel corso del tempo, come l’ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e il CCA – Canadian Centre for Architecture.
Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024
- A cura di Simona Antonacci, Pippo Ciorra e Antonello Frongia
- Fondazione MAXXI/Museo nazionale delle arti del XXI secolo, via Guido Reni, 4 – Roma
- dal 13 dicembre 2024 al 20 aprile 2025
- mar-dom 11-19. Lunedì chiuso
- intero 14 euro, ridotto 11 euro
- https://www.maxxi.art/events/guido-guidi-col-tempo-1956-2024/
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