I migliori scatti provenienti dai concorsi internazionali più prestigiosi, votati da voi lettori sui nostri canali Facebook e Instagram, raccontati direttamente dagli autori: un'avvincente galleria realizzata con il supporto di EIZO.
Dopo aver pubblicato un articolo sui vincitori dell’International Landscape Photographer of the Year 2023, vi abbiamo invitato a votare una fotografia tramite i nostri canali social (Facebook e Instagram). Tra le cinque immagini da noi proposte avete scelto Flames #5 di Peter Meyer, secondo classificato nella sezione Photograph dell’International Landscape Photographer of the Year 2023. Abbiamo contattato l’autore per farci raccontare il suo rapporto con la fotografia e la storia dietro lo scatto vincitore.
Le cinque immagini dell’International Landscape Photographer of the Year 2023 proposte dalla redazione per la votazione dei lettori sui canali social di fotocult.it.
Peter Meyer: fotografare per raccontare la natura
Peter Meyer è nato nel 1970 a Brisbane (Australia) e da ventotto anni vive nell’isola di sabbia più grande del mondo, conosciuta come K’gari o Fraser Island. Meyer ha una formazione da ecologista, mentre la sua attività di fotografo è iniziata qualche anno dopo il suo arrivo a K’gari, quando gli è stata regalata una vecchia fotocamera a pellicola Pentax ME Super. Attualmente ha due gallerie fotografiche sull’isola e ha prodotto materiale video per la realizzazione di diversi documentari naturalistici. Meyer ha raccontato di essersi avvicinato alla fotografia perché convinto che sia un potente strumento di divulgazione, attraverso il quale incoraggiare gli altri a comprendere e amare la natura e le tematiche ambientali. Tanti anni fa il fotografo è stato impressionato da una citazione che è diventata il principio fondante della sua attività fotografica: “Preserviamo solo ciò che amiamo, amiamo solo ciò che capiamo e capiamo solo ciò che studiamo”.
Incendi che prevengono gli incendi
Peter Meyer ha conquistato il secondo posto della categoria Photograph dell’International Landscape Photographer of the Year 2023 con l’immagine di un incendio riflesso in un lago. Sull’isola di K’gari il personale del Parco Nazionale pianifica degli incendi controllati per eliminare l’eccesso di vegetazione combustibile che potrebbe alimentare incendi spontanei. Queste operazioni avvengono con cadenza annuale, e sono ripetute su ciascuna zona con cadenza mediamente quadriennale. Dopo aver desiderato a lungo di assistere a un incendio controllato e fotografare le fiamme riflesse su uno specchio d’acqua, Meyer è stato informato dell’operazione e invitato a scattare. “Sull’isola – ha raccontato – l’area intorno al lago viene chiamata Wallum, una parola indigena che sta per terreno paludoso. Tutte le piante della zona contengono oli altamente infiammabili. Ero a circa quaranta metri dal muro di fuoco e potevo sentire il calore intenso nonostante mi trovassi al di là del lago, mentre il fumo ostacolava la respirazione”.
Sebbene gli incendi siano considerati fenomeni distruttivi, per molte specie di piante australiane sono letteralmente rigenerativi. Meyer, affascinato da questo fenomeno, trascorre molto tempo a documentare il rapido rinvigorimento della vegetazione in seguito all’azione delle fiamme.
Pianificazione e aspetti tecnici della fotografia
Per il fotografo australiano l’aspetto più complesso riguardo la realizzazione di Flame #5 è stato riuscire a coordinarsi con il Parco Nazionale per essere informato della data in cui sarebbe avvenuto l’incendio controllato. Spesso, infatti, capita che i piani subiscano delle repentine variazioni a causa di cambiamenti del clima. Naturalmente, è necessario che tutto sia sotto controllo e se non si verificano tutte le condizioni necessarie, le operazioni vengono rimandate.
Per fotografare l’incendio Meyer ha indossato una maschera antifumo, si è posizionato oltre il lago e ha impostato la sua fotocamera mirrorless Canon Eos R5 in modalità manuale. L’autore di Flame #5 ha scattato con un tempo di esposizione molto rapido (1/3200sec) per accertarsi di riuscire a catturare il dettaglio delle fiamme; ha chiuso il diaframma a f/6,3 e ha applicato una leggera sottoesposizione (-1.33 stop) per preservare le informazioni nelle zone delle alteluci.
Altre due fotografie scattate da Peter Meyer nel corso dell’incendio controllato.
- mirrorless full frame Canon Eos R5
- Canon EF 70-200mm f/2.8L IS II USM
- 1/3200sec
- f/6,3
- 400
- lieve ottimizzazione del colore in Adobe Photoshop
Le gallerie complete delle immagini vincitrici e finaliste del concorso sono disponibili sul sito ufficiale dell’International Landscape Photographer of the Year 2023.
Questo dedicato a Peter Meyer rientra nel piano di articoli realizzati da fotocult.it con il supporto di EIZO per la categoria Top Shot. L’iniziativa vede protagonisti appassionati o professionisti del settore dell’imaging nominati vincitori, finalisti o semifinalisti di concorsi fotografici internazionali. Le fotografie raccontate sono scelte dal pubblico di fotocult.it sui canali social ufficiali di Facebook e Instagram tramite votazione.
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