Fujifilm aggredisce la fascia prosumer delle APS-C dotando la nuova X-T50 della migliore tecnologia a disposizione. Sensore, elettronica e AF arrivano infatti direttamente dalle più evolute X-T5 e X-H2. Il corpo miniaturizzato non rinuncia ai comandi diretti, anzi, c'è spazio pure per una ghiera dedicata alla simulazione pellicola. Autonomia, sistemi di mira e di archiviazione, però, frenano la rincorsa alle professionali.
La nuova Fujifilm X-T50 racchiude un ponderato mix di funzioni e prestazioni in un corpo compatto, leggero, con comandi e sistemi di mira completi. È la prima fotocamera a ottica intercambiabile di Fujifilm che riserva un posto in prima fila alla simulazione pellicola, accontentando i nostalgici dell’analogico e i fotografi che preferiscono puntare sull’immediatezza del JPG. Per aggiudicarsela servono almeno 1.530 euro per la versione solo corpo, 600 euro in più rispetto al prezzo di lancio della Fujifilm X-T30 II nel 2021, rispetto alla quale però la nuova X-T50 fa segnare un netto cambio di marcia, avvicinando per prestazioni le mirrorless APS-C più evolute del Costruttore, e più in particolare la X-T5.
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