Altro immancabile appuntamento con i test di laboratorio curati da Image Engineering, l’azienda tedesca collegata a TIPA di cui fotocult.it è membro. Stavolta sotto la lente c’è la Fujifilm GFX100RF, l’esclusiva compatta con ottica fissa equivalente a 28mm e sensore large format da oltre 100 milioni di pixel. L’avevamo già provata a Venezia, subito dopo la presentazione ufficiale, riportando ottime impressioni in termini di qualità d’immagine e funzionalità. Ora però è il momento della verità: i freddi numeri del laboratorio confermeranno quelle prime, entusiastiche sensazioni?
All’inizio del mese di aprile abbiamo passato qualche giorno in compagnia della Fujifilm GFX100RF, la risposta giapponese alla compatta di Wetzlar, Leica Q. Una fotocamera ispirata ai modelli APS-C della fortunata serie di compatte X100, ma equipaggiata con un sensore “large-format” quattro volte più grande, e un’ottica fissa di luminosità f/4 e focale equivalente pari a 28mm. Straordinariamente compatta, egregiamente costruita – calotta, fondello e ghiere sono in alluminio ricavate dal pieno – la Fujifilm GFX100RF è senza dubbio il modello più esclusivo e coraggioso di Fujifilm: per aggiudicarsela servono 5.595 euro, un prezzo pericolosamente vicino a quello della Leica Q3, che però è “solo” full frame. Di seguito trovate il link al test (il contenuto è riservato agli abbonati di fotocult.it), dove apprezzare, soprattutto, la qualità dell’immagine con scatti a soggetti reali. A seguire, invece, dopo un breve riassunto generale delle caratteristiche, pubblichiamo e commentiamo i grafici di laboratorio.
Fujifilm GFX100RF: le caratteristiche tecniche principali
La GFX100RF integra il più recente sensore GFX CMOS II (43,8×32,9mm) da 102 megapixel, che abbina a un Fujinon 35mm f/4: la focale, i virtù del fattore di moltiplicazione introdotto dal sensore medioformato, equivale a un 28mm su full frame. Di dimensioni pari a 133,5×90,4×76,5mm e peso di 735g con scheda di memoria e batteria inserite, questa fotocamera è la più leggera dell’intero sistema GFX: scalza dal gradino più alto del podio la GFX50R che, senza ottica innestata, pesa 775g. A differenza delle fotocamere compatte della serie X100 e delle mirrorless X-Pro, entrambe dotate del caratteristico mirino optoelettronico, su questa compatta premium l’EVF è solo elettronico, con una diagonale di mezzo pollice e risoluzione di 5,76 megapixel: scattando con rapporti d’aspetto diversi dal 4:3, può essere attivato in modalità di visualizzazione Surround View, mostrando in trasparenza o delimitata da linee guida l’area al di fuori del fotogramma. Una soluzione utile per permettere ai fotografi di tenere sotto controllo eventuali soggetti che stanno per entrare nell’inquadratura. Il monitor della GFX100RF è basculabile, ha una diagonale di 3,5 pollici e una risoluzione di 2,1 megapixel.






Il sensore della Fujifilm GFX100RF, assistito dal processore X-Processor 5, è in grado di scattare lungo una scala delle sensibilità compresa tra 80 e 12.800 ISO, estendibile a 40 e fino a 102.400 ISO. La fotocamera supporta il formato RAW a 14 e 16 bit, ed è anche in grado di simulare le focali di 45mm (equivalente a 36mm su full frame), 63mm (50mm) e 80mm (63mm) tramite crop progressivi del sensore. Non meno interessante è la possibilità di attivare un filtro ND fisico per ridurre di 4 stop la luce diretta al sensore. Altra caratteristica della GFX100RF è la presenza di un otturatore centrale che consente di scattare con tempi di esposizione variabili da 60 minuti fino a 1/4000 di secondo, con una cadenza selezionabile fino a 6 fotogrammi al secondo. Sul fronte AF la GFX100RF può invece contare su un sistema di riconoscimento avanzato basato su AI, che facilita la messa a fuoco automatica di animali domestici, volatili, automobili, biciclette, motociclette, aerei e treni, oltre che dei soggetti umani. Passando infine al video, la registrazione arriva fino alla risoluzione DCI 4K (17:9) a 30p in 4:2:2 a 10 bit, con supporto al profilo F-Log per una gamma dinamica di 13 stop.
Fujifilm GFX100RF: scheda tecnica sintetica
- Struttura in magnesio e alluminio
- Risoluzione di 102 MP su sensore large format da 43,8×32,9mm
- EVF elettronico OLED da 5,76MP
- Monitor LCD inclinabile da 3,2″ e 2,36MP
- Otturatore meccanico centrale fino a 1/4.000sec ed elettronico fino a 1/16.000sec; sincro flash fino a 1/4.000sec
- Cadenza di scatto fino a 6fps con otturatore meccanico
- Stabilizzazione elettronica solo in video
- Gamma ISO 80–12.800 (estendibile a 40–102.400)
- Autofocus ibrido con AI e rilevamento soggetti
- Video 4K/30p, 10bit, 4:2:2 con F-Log2
- Doppio slot SD UHS-II
La tecnologia utilizzata dal laboratorio tedesco è di assoluto rilievo e altamente scientifici sono i protocolli utilizzati per i test, caratteristiche operative che assicurano comparabilità tra i risultati ottenuti su più fotocamere, da diversi operatori e in tempi differenti. È interessante notare che le analisi condotte da Image Engineering di cui daremo conto sono relative ai soli JPG generati dalle varie fotocamere con tutti i parametri standard, insomma così come escono dalla fabbrica. Ciò per due motivi fondamentali: mostrare anche i dati numerici relativi al RAW avrebbe poco senso per le infinite variabili applicabili in fase di sviluppo; puntare l’attenzione sul JPG standard è uno stimolo potentissimo verso le industrie fotografiche affinché i loro prodotti arrivino tra le mani dei fotografi nella loro configurazione ottimale, capaci di produrre immagini della migliore qualità, a prescindere dalle personalizzazioni che i singoli utilizzatori potranno apportare. L’analisi dei RAW, la loro malleabilità, il divario qualitativo con i JPG che un fotografo di medie capacità può evidenziare in fase di sviluppo restano orgogliosamente appannaggio della nostra redazione, la cui analisi verso la fotocamera, sia chiaro, non viene minimamente condizionata o anche solo alleggerita dall’integrazione degli iQ lab – Camera Test (questa la loro denominazione ufficiale).
Fujifilm GFX100RF: il grafico della risoluzione
Il grafico della Risoluzione mostra la perdita del contrasto (sull’asse verticale y) in funzione della frequenza spaziale espressa in coppie di linee per altezza immagine, indicate dal rapporto LP/PH, ossia Line pairs/Picture height (asse orizzontale x). Più la curva si protende verso destra prima di piegare verso il basso, migliore è la risoluzione a quella data sensibilità. La risoluzione limite per ogni valore ISO può essere trovata laddove la curva attraversa la linea nera spessa, ossia dove il contrasto è pari a 0,1. La linea rosa verticale è un riferimento che rappresenta invece la “frequenza di Nyquist”, ossia il limite teorico massimo di risoluzione, pari alla metà dei pixel in altezza di ogni sensore. La risoluzione della Fujifilm GFX100RF alla minima sensibilità testata (80 ISO) raggiunge il 97% del massimo teorico e 4240 coppie di linee per millimetro risolte, corrispondenti a una risoluzione effettiva pari a 96 megapixel.
Fujifilm GFX100RF: come si comporta alle varie sensibilità
A 400 ISO la risoluzione della GFX100RF sale ancora, attestandosi al 99% e 4051 linee per millimetro risolte (oltre 100MP). Ottimo anche il comportamento a 800 ISO, dove la fotocamera, con 4051 LP/PH, si mantiene su valori molto superiori rispetto alla maggior parte degli altri sensori. I dettagli ad alto contrasto a 80 ISO sono riprodotti con il 65% dell’MTF50 misurato al disco di Siemens e il 36% di artefatti, a 800 ISO passiamo rispettivamente a 74% e 21%, mentre spingendosi verso i 6400 ISO i dettagli riprodotti calano al 38% con il 58% di artefatti.
Fujifilm GFX100RF: rumore e fedeltà cromatica
Nella ragnatela qui sopra mostriamo il comportamento della Fujifilm GFX100RF in termini di comparsa del rumore a varie sensibilità ISO (rappresentate nel grafico dalle linee colorate) in funzione della luminosità dell’immagine target, che è indicata dalla densità dei cerchi posizionati lungo la circonferenza. Quelli più scuri rappresentano le aree in ombra di un’immagine, mentre i più chiari indicano le alteluci. Maggiore è l’area circoscritta dalle linee colorate, maggiore è il rumore. Nel caso della Fujifilm GFX100RF, il rumore quando l’immagine è osservata su un monitor da 96ppi, con ingrandimento al 100% e da 50cm di distanza, è ben controllato fino a 1600 ISO, diventa percettibile a partire da 6400 ISO e si fa molto evidente a 12.800 ISO.
La riproduzione del colore è mostrata nel grafico qui sopra in due modi. Con i tasselli colorati si confronta un colore di riferimento (la metà destra) con quello riprodotto dalla fotocamera (rappresentato della metà sinistra). Nella tabella inferiore, invece, sono riportati i valori numerici dello scostamento cromatico tra il target di riferimento e la riproduzione cromatica della fotocamera. I marcatori in rosso indicano forti deviazioni di colore, quelli in verde chiaro una deviazione evidente e in verde scuro sono invece evidenziate le deviazioni di entità moderata. La fedeltà cromatica della Fujifilm GFX100RF è straordinaria: solo un colore si discosta fortemente dall’originale alla minima sensibilità ISO.
Fujifilm GFX100RF: come si piazza in classifica
Il punteggio finale assegnato a ciascuna fotocamera è differenziato per fotografia e video ed è determinato per il 60% dalle misurazioni oggettive effettuate in laboratorio in condizioni controllate (risoluzione e riproduzione dei dettagli, nitidezza e riproduzione del colore, rumore visivo). Pesano un ulteriore 20% le valutazioni soggettive espresse rispetto a una checklist di componenti e soluzioni (ergonomia, sistemi di mira, archiviazione, autonomia, organizzazione del menu…). L’ultimo quinto viene determinato dall’analisi comparativa dei dati espressi in scheda tecnica.
Test in laboratorio | Valutazioni soggettive | Analisi comparata scheda tecnica |
60% | 20% | 20% |
Nella speciale classifica stilata da Image Engineering, con un punteggio “foto” di 78 la Fujifilm GFX100RF si piazza appena fuori dal podio, in compagnia di molti dei modelli più rappresentativi di Canon, Nikon e Sony. Sul fronte video, invece, la GFX100RF è nelle retrovie: con un punteggio pari a 76 non compare nelle prime posizioni dell’elenco aggiornato.
Modello | Punteggio (foto) |
Fujifilm GFX100 II | 81 |
Sony A7R V | 81 |
Sony A1 | 80 |
Sony A1 II | 80 |
Fujifilm GFX100S | 79 |
Nikon Z9 | 79 |
Nikon Z5II | 79 |
Sony A7C II | 79 |
Fujifilm GFX100RF | 78 |
Canon Eos R1 | 78 |
Canon Eos R3 | 78 |
Canon Eos R5 Mark II | 78 |
Canon Eos R6 Mark II | 78 |
Fujifilm X-H2 | 78 |
Nikon Z8 | 78 |
Sony A9 III | 78 |
Nikon Z6 III | 77 |
Nikon Z7 II | 77 |
Nikon Zf | 77 |
Sony A7 IV | 76 |
Fujifilm X-S20 | 75 |
OM OM-1 | 75 |
Panasonic Lumix S5 II | 75 |
Modello | Punteggio (video) |
Sony A1 II | 87 |
Canon Eos R5 Mark II | 84 |
Nikon Z6 III | 84 |
Nikon Z8 | 84 |
Panasonic Lumix S5 II | 84 |
Sony A1 | 84 |
Sony A7R V | 84 |
Sony A9 III | 84 |
Fujifilm X-H2 | 83 |
Fujifilm GFX 100 II | 82 |
Nikon Z9 | 82 |
Sony A7 IV | 82 |
Nikon Z5II | 81 |
Nikon Z7II | 81 |
Canon Eos R1 | 80 |
Canon Eos R6 II | 80 |
Fujifilm X-S20 | 80 |
Sony A7C II | 80 |
Canon Eos R7 | 79 |
Fujifilm X-H2S | 79 |
Leica SL3 | 79 |
Nikon Zf | 79 |
Fujifilm GFX100RF: l'opinione di fotocult.it
Anche i dati di laboratorio confermano che la qualità d’immagine della GFX100RF è da riferimento assoluto. La posizione in classifica generale, tuttavia, non deve trarre in inganno: come spiegato nell’apposito paragrafo, il punteggio finale tiene conto anche di valutazioni soggettive basate su una checklist che include aspetti come ergonomia, sistemi di mira, gestione dell’archiviazione, autonomia e organizzazione dei menu. Su questi fronti, è naturale che una compatta – per quanto sofisticata e ben realizzata – non possa competere del tutto con una mirrorless professionale pensata per un utilizzo intensivo. Va inoltre sottolineato che, in termini di risoluzione pura, la GFX100RF si colloca tra le migliori fotocamere oggi disponibili. La qualità d’immagine è eccellente fino agli ISO intermedi, mentre agli alti ISO l’eventuale presenza di rumore è da attribuire non tanto a limiti del sensore o della gestione elettronica, quanto piuttosto alla densità stessa del CMOS.
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