Alla fine degli anni Ottanta Airone volteggiava nei cieli dell’editoria. Mentre la rivista faceva da punto di riferimento per tantissimi appassionati di natura, Lello Piazza ne era il direttore della fotografia, con almeno dieci anni di esperienza di ripresa sul campo.
Su per giù trentacinque anni dopo, alla quarta riga della prefazione del libro Fotografia Naturalistica. L’arte di ritrarre e raccontare la natura, Piazza scrive: “Si diventa facilmente fotografi di sport, di moda, di cibo ma non si diventa facilmente fotografi di natura”.
Il perché di questa audace affermazione ce lo spiega a braccetto con il pluripremiato fotografo Sergio Pitamitz, in uno spassoso viaggio di quasi duecentosessanta pagine, edito da Apogeo.
Un po' di storia della fotografia naturalistica
Si parte da un omaggio a Giuseppe Garibaldi (curiosi di sapere perché, vero?) e poi via tra le tappe di un appassionante itinerario che ripercorre la storia della fotografia naturalistica, curiosando tra le ingombranti attrezzature di metà Ottocento e le antenate delle moderne foto-trappole, passando poi per le stravaganti trovate dei leggendari fratelli Kearton, le prime 5×7 Birdland, la caccia fotografica notturna di George Shiras III, il fucile fotografico di Etienne-Jules Marey, gli immancabili libri di Eric Hosking e Ernst Haas.
Piazza non manca di citare la nascita della Società italiana di caccia fotografica, nel 1973, tantomeno la prima rivista di fotografia naturalistica germogliata in Italia nel 1974 e l’edizione inaugurale – nel 1965 – di quello che sarebbe poi diventato il più prestigioso concorso di fotografia naturalistica al mondo: il Wildlife Photographer of the Year.
Etica ed etologia: due parole chiave della fotografia naturalistica
Tutto questo ‘ben di Dio’ solo nel capitolo uno di undici, nel corso del quale Sergio Piamitz incalza con un doveroso intervento sull’importanza di un approccio etico, basato sul rispetto, l’onestà e lo studio dell’etologia, vale a dire del comportamento animale.
Già da qui il volume inizia a snocciolare i primi consigli pratici e logistici di cui ogni fotografo amante del genere naturalistico dovrebbe fare tesoro, incluse alcune indicazioni su come gestire la distanza dagli animali selvatici decifrando i segnali che questi ultimi sono soliti lanciare prima di eventuali aggressioni dettate dalla sensazione di essere in pericolo.
Col secondo capitolo si apre un’ampia panoramica sugli aspetti prettamente tecnici della fotografia, dai concetti basilari della ripresa alla scelta dell’attrezzatura più idonea al tipo di soggetto che si intende ritrarre. Numerose figure chiare e precise illustrano i concetti esposti, facendo del volume un perfetto manuale anche per chi intende familiarizzare con l’ABC della pratica fotografica in generale. Tutte le indicazioni fornite all’utente – va da sé – sono poi contestualizzate nell’ambito della fotografia naturalistica.
Consigli pratici per la caccia fotografica
Nei capitoli successivi Piazza e Pitamitz mettono in fila una cospicua quantità di suggerimenti d’oro per chi intende praticare la caccia fotografica, sia essa vagante o da appostamento.
I due elencano accorgimenti utili a non mandare a monte una sessione sul campo sottovalutando fattori come le condizioni climatiche, il territorio, la luce o – peggio ancora – gli affinatissimi sensi degli animali.
A questo punto, persino chi dovesse chiedersi se la vista di un airone sia più acuta di quella di una lepre, o se l’udito di un’anatra sia più sviluppato di quello di capriolo potrebbe soddisfare la propria curiosità… a pag. 74 per la precisione.
E ancora: dritte sull’abbigliamento, sulla scelta e la gestione del capanno, sull’osservazione delle tracce, sull’impiego della luce flash, sul fototrapolaggio, sulla delicata e fondamentale fase di archiviazione delle immagini.
Dopo questa sana scorpacciata di consigli “si parte” per alcune delle destinazioni più magnetiche, dai parchi europei fino all’Africa, al Pantanal e alle regioni polari. I due autori del libro raccontano le loro personali esperienze in tutti i luoghi menzionati, corredando le storie con immagini e informazioni sulle specie più ricercate di ciascuna tappa.
Fotografia Naturalistica. L’arte di ritrarre e raccontare la natura si avvia verso la conclusione con un capitolo dedicato alla fotografia naturalistica come professione, con un occhio di riguardo per l’editing in vista di eventuali pubblicazioni su riviste di settore.
Due chiacchiere con i protagonisti della fotografia naturalistica
Chiude il volume una raccolta di interviste con i grandi protagonisti contemporanei della fotografia di conservazione. Le parole sensibili e consapevoli dei sette fotografi e photo editor interpellati – tra cui Ami Vitale, Kathy Moran e Steve Winter, solo per citarne alcuni – ribadiscono cosa tenere a mente per far sì che la fotografia naturalistica non scada in uno sterile sfoggio delle abilità “pseudo-venatorie” di chi porta a casa lo scatto desiderato, ma diventi piuttosto uno strumento per apprendere, comunicare e innescare tutti i cambiamenti necessari a tutelare il mondo naturale.
Si noti che, per un errore di impaginazione che non penalizza il nostro positivo giudizio sul libro, le interviste a Ami Vitale e Steve Winter si sono “scambiate” parte del testo. Ricostruire il filo logico non vi sarà complicato.
Con un piacevole equilibrio tra tecnica e cultura della fotografia naturalistica a tutto tondo, dunque, il libro Fotografia Naturalistica propone al pubblico una lettura nella quale vale assolutamente la pena avventurarsi… se non altro per sapere cosa c’entra Garibaldi!
Qualcosa in più su Sergio Pitamitz e Lello Piazza
Sergio Pitamitz documenta le questioni ambientali e la fauna selvatica da oltre vent’anni. Fotografo
collaboratore di National Geographic e membro di iLCP – International League of Conservation Photographers, è stato pubblicato su importanti riviste come National Geographic, BBC Wildlife, New York Times, Time e ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali.
Lello Piazza, docente di Probabilità e Statistica presso il Politecnico di Milano, è stato per più di vent’anni il direttore della fotografia di Airone e il titolare della rubrica “Fotografare la natura”. Ha curato mostre fotografiche internazionali con gli scatti di importanti fotografi, da Frans Lanting a David Doubilet. Scrive di fotografia naturalistica per Gardenia ed è membro di diverse giurie fotografiche.
Testi di Lello Piazza e Sergio Pitamitz
Fotografie di contributi vari
Formato 20×25,5cm
Pagine 272
Prezzo 35 euro
Lingua italiano
Editore Apogeo
Data pubblicazione 29 ottobre 2024
ISBN 9788850337644
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