Canon ha svelato alcune caratteristiche della Eos R3, mirrorless ancora in fase di sviluppo, ma destinata presto a diventare la punta di diamante della produzione di fotocamere del colosso giapponese. Se, infatti, con le Canon Eos R5 e Eos R6 il costruttore ha fornito un’alternativa in chiave mirrorless alle reflex Eos 5D e 6D, con la nuova Eos R3 finisce nel mirino la regina EOS 1-D X Mark III (anche se gira voce di una prossima Eos R1 che dovrebbe surclassare quasiasi modello Eos mai prodotto). A quest’ultima fotocamera la Eos R3 si ispirerà anzitutto nelle forme (l’impugnatura verticale e i doppi comandi saranno già integrati), ma pure nella connettività e, ovviamente, nelle capacità fotografiche. Anzitutto il comparto delle connessioni, anticipa il costruttore, sarà pensato per assistere al meglio i fotografi sportivi, con la possibilità di trasferire quasi in diretta le immagini, anche via FTP collegando lo smartphone via USB tramite l’app Mobile File Transfer di Canon. La priorità data alla velocità, non solo di trasmissione, avrà ripercussioni sulla risoluzione: il CMOS della Eos R3 potrebbe essere più vicino ai 20,1MP della R6 che ai 45MP della R5, mentre è assodato che sarà il primo BSI Stacked prodotto dal costruttore giapponese. Restando in tema di velocità, la Eos R3 raggiungerà i 30fps sfruttando l’intera superficie del sensore congiuntamente alla messa a fuoco automatica. I modi di selezione dei punti AF vedranno un inatteso ritorno, l’Eye Control, inaugurato agli inizi degli anni Novanta con la Eos 5 e “parcheggiato” qualche anno dopo. Il sistema, che si avvarrà degli enormi progressi tecnologici degli ultimi anni, permette al fotografo di selezionare il punto o l’area di rilevazione AF semplicemente indirizzando l’occhio verso una determinata porzione del fotogramma. Naturalmente questa novità non andrà a sostituire le modalità di messa a fuoco tradizionali: sono attesi quindi almeno due joystick (uno sul dorso, l’altro sull’impugnatura) oltre probabilmente all’interazione al tocco con il monitor. Da non escludere prestazioni al top nemmeno in ambito video che si annuncia pari o superiore a quello della Eos R5, quindi in standard 8K.
RF in allungo
Quasi del tutto identici alle versioni per reflex con innesto EF sono, invece, i due rinnovati teleobiettivi in classe L Canon RF 400mm f/2,8L IS USM e 600mm f/4L IS USM: se, infatti, dal punto di vista dello schema ottico questi due “giganti” risultano perfettamente equivalenti alle versioni EF (17 lenti in 13 gruppi, con profusione di vetri speciali), l’utilizzo del nuovo innesto RF e della relativa contattiera ha permesso di aumentare il “carico energetico” trasferito dalla fotocamera ai motori AF, che dunque raddoppiano di numero. Sale di mezzo stop rispetto alle versioni “reflex” anche l’efficacia de llo stabili zzatore, ora a quota 5,5 EV di to lle ranza. Crescono leggermente, inoltre, peso e ingombri, in questo caso per via dell’allungamento del barilotto in prossimità dell’innesto, necessario per adeguare il tiraggio alle senzaspecchio; 163x367mm e 2,89kg le misure del 400mm, 168x472mm e 3,09kg di peso quelle del mastodontico 600mm. Naturalmente entrambe le ottiche, disponibili da fine luglio a un prezzo di listino di 13.600 e 14.700, saranno compatibili con i moltiplicatori di focale 1,4x e 2x.
E per le brevi distanze
Decisamente più innovativo e abbordabile, ancorché non a buon mercato (costa 1.629 euro) è l’RF 100mm f/2,8L Macro IS USM, ottica evidentemente indirizzata alla fotografia di soggetti molto piccoli ripresi da distanza ravvicinata. Questo macro, il cui schema ottico consta di 17 elementi raccolti in 13 gruppi, con diaframma a 9 lamelle, mette a fuoco a partire da 26cm di distanza dal soggetto, laddove è in grado di offrire l’inedito rapporto di ingrandimento 1,4:1. L’obiettivo, provvisto di sistema IS integrato in grado di compensare le vibrazioni fino a 5EV, ovviamente dialoga anche con il sistema di stabilizzazione posto alla base dei CMOS delle Eos R6 e Eos R5, in combinazione del quale innalza fino a 8 gli EV di tolleranza sul mosso. La versatilità di questo macro è ulteriormente amplificata dalla presenza di un sistema di controllo dell’aberrazione sferica, gestibile con una ghiera dedicata (siglata SA) e finalizzato a modificare la resa del bokeh nei piani fuori fuoco (a qualcuno tornerà in mente il Canon EF 135mm f/2,8 Soft Focus del 1987). Data la focale di 100mm, perfetta per il ritratto, si tratta di una funzione che sarà gradita a molti.
Stampe senza pensieri
Cresce, infine, anche la gamma di stampanti fotografiche con tecnologia inkjet, che in un sol colpo si arricchisce di una nuova 3 in 1 (la Pixma G650) e della più piccola Pixma G550, che è invece a funzione singola (manca quindi di scanner e fotocopiatrice). Entrambe abbracciano la tecnologia MegaTank, con flaconi di inchiostro in sostituzione delle più convenzionali e diffuse cartucce per estendere i tempi di manutenzione (un set di flaconi consente di realizzare circa 3.800 stampe in formato 10x15cm), e integrano la connettività Wi-Fi per la massima libertà di utilizzo. Comodo anche il display presente nei rispettivi chassis, attraverso il quale gestire tutte le attività senza necessariamente passare dal PC. Le nuove Pixma sono in vendita rispettivamente a 239 e 189 euro, con un set di inchiostri già incluso nella confezione.