Paesaggi stampati sui muri, alberi finti, orsi polari nei centri commerciali e pinguini “in mostra” nei ristoranti. È quanto vedrete sfogliando le centonovantasei pagine di The Anthropocene Illusion, il più recente libro del fotografo documentarista inglese Zed Nelson.
Il volume, edito da Guest Editions, nasce dalla serie fotografica prodotta da Nelson negli ultimi sei anni. Visitando quattordici Paesi in quattro continenti, l’autore si è concentrato sul malsano rapporto tra essere umano e natura che affligge la cultura dell’Antropocene.
In buona sostanza, l’uomo non si sente in dovere di rispettare le forme di vita che lo circondano, così le sfrutta, le danneggia e le annienta. Al tempo stesso, però, una forza atavica gli suggerisce che la perdita della natura è inaccettabile. Di fronte all’impasse l’uomo sceglie il più squallido dei compromessi e mette su una versione artificiale della natura costruita a puntino per creare una comfort zone fatta di illusioni.
Così, mentre interi ecosistemi si riempiono di plastica, pesticidi e cemento, sempre più persone acquistano biglietti per il bioparco, prenotano safari organizzati, si rifanno gli occhi di fronte alle inanimate riproduzioni dei più dettagliati diorami nei musei di storia naturale.
Tra le pagine di The Anthropocene Illusion
Notevole l’efficacia degli scatti pubblicati nel libro, settantacinque immagini a colori che sin da subito generano sensazioni di disagio offrendo una lenta disamina dell’inadeguatezza dell’essere umano. Il ritmo è dettato dalle pagine bianche che precedono le fotografie. Ogni doppia pagina, infatti, accoglie una sola immagine, da osservare senza distrazioni, prima e dopo un veloce rimbalzo dello sguardo sulla didascalia. Per ogni didascalia è disponibile un interessante approfondimento nell’indice, in chiusura del volume.
Appunti sul rapporto tra uomo e natura
L’intero libro è disseminato di testi – brevi ma incisivi – che forniscono al lettore dati e aneddoti utili ad affinare il ritratto della meschinità dell’essere umano e dell’irragionevolezza delle sue azioni.
Mentre ci racconta che oggi esistono più tigri in cattività che in natura, o ci ricorda della spietata e insensata campagna di eliminazione dei quattro flagelli avviata in Cina da Mao Tse Tung nel 1958, Nelson documenta i resti degli ultimi luoghi naturali autentici, anch’essi “inquinati” dalla spettacolarizzazione: un lungo ingorgo di SUV che strisciano attraverso il Parco Nazionale di Yosemite, una colazione con champagne durante un safari nel Masai Mara e cannoni da neve che sparano neve artificiale sulle sempre più “verdi” piste da sci italiane.
La spettacolarizzazione della natura
“Nei numerosi parchi a tema e zoo che ho visitato”, scrive l’autore nella coinvolgente postfazione del libro, “ho notato una cosa strana: in questi luoghi non succede nulla. Non ci sono sorprese. Ci può essere una macchina che produce onde, o un vulcano che emette fumo ogni ora, o delle montagne russe che offrono emozioni momentanee. Ma nulla cambia, né in meglio né in peggio. Tutto si ripete. In questi paesaggi artificiali, con passerelle di asfalto liscio, musica in filodiffusione, aria filtrata e animali rinchiusi in recinti, non succede nulla a meno che non faccia parte dello spettacolo. Qui la natura è resa sicura: niente spine, insetti che pungono, inondazioni o creature imprevedibili. Questa è la natura, che esiste solo per dare spettacolo”.
The Anthropocene Illusion trasforma lo spettacolo in spettacolo e consente di guardare dall’esterno l’essere umano immerso nella fruizione della natura posticcia. Ci si trova così a osservare i propri simili che si muovono nello spazio del fotogramma, esattamente come le persone guardano gli animali muoversi in uno spazio confinato.
Se questo sguardo distaccato sul nostro modo di relazionarci con la natura non sarà in grado suscitare imbarazzo e innescare un’immediata autocritica avremo perso l’ennesima occasione per intraprendere un cammino responsabile e autoconservativo.
The Anthropocene Illusion vincitore dei Sony World Photography Awards 2025
The Anthropocene Illusion è valso a Zed Nelson il titolo di Photographer of the Year ai Sony World Photography Awards 2025 ed è stato esposto alla Somerset House di Londra dal 17 aprile al 5 maggio 2025. In occasione della visita alla mostra riservata alla stampa ci è capitato di ascoltare le parole l’autore a proposito della fotografia che ritrae un parcheggio di Singapore ampiamente decorato con piante e alberi, a mo’ di Bosco Verticale.
Nelson ragionava su un paradosso così riassumibile: ci ostiniamo a infilare delle piante in una costruzione in cemento, perché vogliamo la nostra dose di natura, ma per far sì che le nostre piante mantengano un aspetto gradevole decidiamo di irrorarle con prodotti chimici. Quei prodotti chimici uccideranno tutti gli insetti che entreranno in contatto con quelle piante e gran parte degli uccelli che mangeranno quegli insetti. Questa è la sintesi del nostro bizzarro rapporto con la biodiversità.
Titolo The Anthropocene Illusion
Fotografie di Zed Nelson
Formato 25,4x30cm
Pagine 196
Lingua italiano
Prezzo 52,95 euro
Lingua inglese
Editore Guest Editions
Data di pubblicazione maggio 2025
Copertina rigida
ISBN 978-1739384357
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