La nuova Lumix S9 si inserisce nel solco della S5 Mark II ereditandone le componenti e le specifiche tecniche principali e puntando sul fattore miniaturizzazione per allettare ancor di più fotografi e videomaker concentrati sulla fotografia di viaggio, paesaggio e reportage. Eccola al banco di prova.
La Lumix S9 è il primo modello in classe S ad abbandonare il fattore di forma tipico delle DSLR a cui, ancora oggi, si ispira la maggior parte della produzione mirrorless. L’altra novità è che si tratta di una fotocamera pensata per facilitare la condivisione dei contenuti fotografici e video sui social media, in sinergia con la rinnovata App Lumix Lab che, come vedremo più avanti, è fondamentale per completare l’esperienza di utilizzo con questa fotocamera. La Lumix S9 è disponibile in quattro varianti di colore: Dark Olive, Jet Black, Crimson Red e Night Blue al prezzo di 1.699 euro solo corpo.
Panasonic Lumix S9 Vs. Lumix S5 II
Pur condividendo molte caratteristiche con la Lumix S5 II, la nuova Lumix S9 offre un’esperienza di ripresa completamente diversa. La miniaturizzazione, difatti, ha imposto più di qualche rinuncia con ovvie ripercussioni sull’ergonomia: non pervenuti il mirino, la seconda ghiera sulla calotta, il joystick AF, lo spazio per una seconda scheda di memoria e in generale quella piacevolezza di utilizzo a cui ci hanno abituato tutte le recenti mirrorless di Panasonic, anche QuattroTerzi. Chiariamolo subito: chi ancora si trova comodo a fotografare con una reflex o possiede una mirrorless con forme che ricordano proprio quelle delle fotocamere a specchio mobile, dovrà prendere letteralmente le misure alla nuova S9. Avranno gioco facile, invece, i fotografi già abituati a interagire costantemente con un monitor touch e a scattare a braccia tese anziché portando il dispositivo all’occhio; guarda caso chi utilizza frequentemente lo smartphone per la creazione di contenuti fotografici e video. Ciò detto la S9 richiederà comunque una certa padronanza della “materia”, poiché contrappone all’essenzialità costruttiva una dotazione di bordo e possibilità di ripresa tipiche di una fotocamera professionale.
Lumix S9 Vs. Sony ZV-E1 Vs. Sigma fp
Per quanto a nostro avviso la nuova Lumix S9 faccia categoria a sé, ecco almeno un paio di fotocamere con le quali potrebbe essere confrontata: la Sony ZV-E1 e la Sigma fp. Sono entrambe mirrorless full frame compatte prive di mirino elettronico e che puntano, come la S9, in particolar modo sul video. La Sigma offre grossomodo la stessa risoluzione della Lumix S9 in prova (ma non ha lo stabilizzatore integrato), dispone di un monitor di migliore qualità ancorché di tipo fisso, può essere equipaggiata con un mirino elettronico opzionale, filma fino al 4K/30p anche a 12bit (la Lumix è ferma a 10) e pesa qualche grammo in meno delle concorrenti. La Sony ZV-E1, dal canto suo, pur offrendo metà della risoluzione rispetto sia alla Sigma che alla Lumix S9, è l’unica che filma in 4K/60p senza crop del sensore ed è anche la sola dotata di funzione di gestione dell’inquadratura automatica. Resta anche questa sprovvista di mirino elettronico.
Su smartphone, ruota in orizzontale per facilitare la lettura della tabella.
Panasonic Lumix S9 | Sony ZV-E1 | Sigma Fp | |
Dimensioni | 126×74×47mm | 121x72x54mm | 113x70x45mm |
Peso | 486g | 483g | 422g |
Sensore | Full Frame da 24MP | Full Frame da 12MP | Full Frame da 25MP |
IS | Sì, fino a 6,5EV | Sì, fino a 5EV | no |
ISO Std. | 100-51.200 | 80-102.400 | 100-25.600 |
Processore | Venus Engine | Bionz Xr | L2 |
Monitor | 3” e 1,84MP, articolato | 3” e 1,04MP, articolato | 3” e 2,1MP, fisso |
Mirino | no | no | opzionale |
Raffica | Fino a 30fps | Fino a 10fps | Fino a 18fps |
Ripresa video | 6,2K/30p | 4K/60p | 4K/30p |
Conn. fisiche | USB-C, Micro HDMI, Microfono | USB-C, Micro HDMI, Microfono, Cuffie | USB-C, Micro HDMI, Microfono |
Flash integrato | No | No | No |
Autonomia | fino a 470 scatti | fino a 570 scatti | fino a 280 scatti |
Prezzo | 1.699 euro | 2.675 euro | 1.900 euro |
Lumix S9: l’ergonomia della prima full frame compatta di Panasonic
Con ottiche diverse dal 26mm proposto in kit vi ritroverete il più delle volte a sostenere la nuova Lumix S9 con la mano sinistra stretta intorno al barilotto dell’obiettivo. Il motivo è intuibile: l’assenza di un’impugnatura sagomata o di una piccola appendice adesiva per la mano destra rende piuttosto rischioso andarsene a spasso con la fotocamera in mano o fotografare in stile “pistolero”, soprattutto se il sistema di ripresa è sbilanciato in avanti da ottiche più grosse e pesanti del pancake appena citato. Di fianco alla ghiera dei modi, sulla calotta, troviamo una delle due ghiere “mute” per la regolazione dei parametri di ripresa, oltre al tasto per attivare la compensazione dell’esposizione e quello REC di avvio delle riprese. La slitta a contatto freddo è sprovvista di elettronica per far dialogare con la fotocamera un eventuale lampeggiatore esterno, pertanto potrà essere utilizzata esclusivamente per sostenere alcuni accessori esterni come un microfono o un piccolo illuminatore led. Altrettanto essenziale il dorso, dove campeggia una ghiera cliccabile in 4 direzioni oltre a sei pulsanti serigrafati, quattro dei quali riprogrammabili. Uno di questi è l’inedito tasto LUT che funziona da scorciatoia per modificare il look dell’immagine fotografica e video. Il menu della S9 è ben congegnato per disposizione delle voci e interfaccia grafica, ma inizia a essere molto affollato, pertanto almeno agli inizi capiterà di navigare alla cieca in cerca della funzione desiderata. Meglio dotarsi del manuale di istruzioni digitale da conservare nello smartphone.
Lumix S9: i sistemi di mira e le connessioni
Sprovvista del mirino elettronico, nemmeno abbinabile come accessorio esterno, la Lumix S9 affida la gestione della ripresa fotografica e video al monitor sul dorso. Articolato e touch, offre una buona risoluzione e una discreta luminosità, ma sotto la luce diretta del sole è particolarmente soggetto a riflessi. Data l’assenza del joystick multidirezionale molti fotografi si ritroveranno tra l’altro a utilizzarlo anche come pad per la regolazione del punto AF, pertanto vista la superficie lucida e nessun particolare trattamento oleofobico, consigliamo di inserire nella borsa anche un piccolo panno per la pulizia.
Come da tradizione Lumix anche il monitor LCD della S9 può essere attivato in modalità di ripresa notturna, con viraggio sui toni del rosso, per non affaticare la vista scattando al buio. Sul fronte delle connessioni, alla presa per il microfono si contrappongono, protette da uno sportellino rigido, la Micro HDMI e la USB-C per la ricarica, consentita anche tramite power bank purché effettuata a fotocamera spenta.
La batteria e la scheda di memoria condividono lo stesso spazio nel fondello: chi utilizza spesso la fotocamera su treppiedi metta in contro di dover rimuovere la piastra a sgancio rapido per estrarre la SD. Assente la presa per le cuffie.
Panasonic Lumix S9: il sensore, l'elettronica e le caratteristiche tecniche principali
Per quanto riguarda la dotazione principale c’è molto in comune tra la compatta S9 e la S5 II. Il sensore CMOS è lo stesso da 24MP e supporta la rilevazione di fase per migliorare le prestazioni dell’AF in fatto di individuazione e tracciamento del soggetto. Puntualmente assistito dall’elettronica consente a questa mirrorless di scattare – l’otturatore è solo elettronico – lungo una scala delle sensibilità compresa tra 100 e 51.200 ISO, con possibilità di estensione verso il basso fino a 50 ISO e verso il fondo scala a 204.800 ISO. In video è disponibile anche I’ISO Doppia Nativa, regolabile su due livelli o attivabile in automatismo per ottenere una resa alle alte sensibilità paragonabile a quella di due o tre stop più in basso. La Lumix S9 può essere utilizzata anche in modalità Multishot Hi-Res sfruttando lo stabilizzatore integrato alla base del sensore (arriva fino a 6,5EV di compensazione con ottiche IS e 5EV con obiettivi non stabilizzati) per confezionare immagini da 96 o 48MP, sempre in formato 35mm e anche in RAW+JPG: il sensore registra una serie di immagini in rapidissima sequenza effettuando traslazioni micrometriche in quattro direzioni, catturando informazioni più dettagliate sul colore e raddoppiando o quadruplicando la risoluzione nativa. Per ottenere scatti perfettamente nitidi sono indispensabili due condizioni: utilizzare il treppiedi e fotografare elementi statici.
Panasonic Lumix S9: l’autofocus
ll sistema AF ibrido della S9 riconosce auto e moto, oltre a soggetti umani e animali. Su questa fotocamera non è prevista la possibilità di commutazione automatica tra due soggetti, ma il riconoscimento degli occhi e del volto può essere attivato in aggiunta a quello della figura intera. A tal proposito, data l’assenza del joystick, segnaliamo che per spostare l’AF da un occhio all’altro la via più rapida resta quella di interagire con il monitor touch. Chiaramente l’AF ibrido della S9 può essere attivato anche per inseguire qualsiasi altro soggetto reso protagonista dal fotografo nell’inquadratura, tramite il tracking tradizionale, oppure funzionare con rilevazione su punto singolo o area, anche allargata. Gli strumenti di assistenza alla ripresa a fuoco manuale sono moltissimi, ma con il pancake da 26mm appaiono limitati dalla presenza di una ghiera di messa a fuoco meccanica “vecchia maniera” che non permette alla fotocamera di ricevere informazioni sulla distanza di lavoro (e quindi visualizzare a monitor la relativa scala) e sul relativo azionamento (fatto che impedisce l’attivazione automatica dell’ingrandimento, comunque consentito tramite doppio tap sul monitor). A questi si aggiunge il focus peaking graduabile per intensità e colore, sempre disponibile indipendentemente dal tipo di ottica utilizzata giacché basato sulla rilevazione del contrasto effettuata dal sensore.
![Panasonic Lumix S9](https://fotocult.it/wp-content/uploads/2024/07/Prodotto-S9_011.jpg)
Panasonic Lumix S9: la raffica e il buffer di memoria
La Lumix S9 scatta fino a 30 fotogrammi al secondo anche in AF-C (H+) e scende a 9fps con Live View attivo (H), mostrando così buone capacità dinamiche. La ripresa sportiva o la caccia fotografica praticata a livello professionale, però, sono penalizzate da un buffer di memoria davvero poco profondo: la fotocamera concede solo fino a 36 esposizioni consecutive alla massima cadenza di scatto e in entrambi i formati (quindi poco più di un secondo di ripresa) e al massimo 120 JPG senza rallentamenti a 9fps.
LUT e Lumix Lab: le nuove frontiere dell’editing mordi e fuggi
La S9 propone una nuova funzione “Real-time LUT” (Look Up Table) che consente di applicare un look personalizzato ai filmati e alle immagini direttamente in camera, eliminando la necessità di ulteriori modifiche successive. La fotocamera può ospitare fino a 39 LUT e dispone di un pulsante dedicato per la loro selezione rapida. L’App Lumix Lab in tal senso è preziosa, perché può essere utilizzata sia per creare LUT personalizzate, sia per trasferire alla fotocamera quelle realizzate da altri Creator. Oltre al controllo della fotocamera a distanza, permette inoltre di modificare e condividere rapidamente sui social immagini e video confluiti nello smartphone subito dopo essere stati realizzati, in maniera del tutto automatizzata.
L’App Lumix LAB raccoglie una gran quantità di LUT precaricate da alcuni Creator legati al marchio Panasonic che è possibile scaricare e trasferire direttamente alla fotocamera, sfruttando le connessioni Wi-Fi e Bluetooth integrate.
Zoom digitale e ibrido
Se con la personalizzazione delle LUT e la condivisione sui social sapranno dilettarsi soprattutto i più giovani, i fotografi e i videomaker più appassionati troveranno stimolante utilizzare le funzioni di zoomata digitale e ibrida integrate. La prima consente di simulare l’utilizzo di un moltiplicatore di focale 1,4x, 2x e 3X attraverso il crop del sensore (con conseguente diminuzione della risoluzione fino a 2,5MP). Lo zoom ibrido combina invece lo zoom ottico dell’obiettivo con quello digitale per preservare entro certi limiti qualità e risoluzione: ad esempio “trasforma” un 20-60mm in un 20-180mm riducendo progressivamente la risoluzione (o dimensione immagine) man mano che ci si avvicina alla posizione tele.
La Lumix S9 in video
La modalità video predefinita della fotocamera è il 4K campionato dal 6K a 25 o 30 fotogrammi al secondo. La S9 utilizza anche un codec chiamato MP4 light, che riduce le dimensioni dei file consentendo un trasferimento e un editing più rapido sul telefono o computer. Può essere preferito all’MP4 classico o al MOV. È anche possibile girare in modalità video open-gate 6K – ma per accedere a questa risoluzione è necessario spostarsi dalla modalità foto a quella video – oppure in 4K/60p accettando un ritaglio del sensore di 1,5x. La durata massima stabilita delle riprese per evitare il surriscaldamento della fotocamera è di 10 minuti in 6K, 15 minuti in 4K e fino a 20 minuti in Full-HD.
Panasonic Lumix S9: il verdetto di fotocult.it
Puntare sulla compattezza e sulla semplificazione può essere una mossa azzeccata in tempi in cui sembrano essere tornate di gran moda le fotocamere fatte “come una volta”. Noi avremmo osato ancora di più, proponendo un prodotto così essenziale non solo fuori, ma anche dentro. Questo avrebbe contribuito ad abbassarne il prezzo (la S9 oggi si avvicina pericolosamente allo street price della S5 II) giocando ulteriormente a favore di chi viene dallo smartphone e, per certi versi, ridotto il livello di frustrazione raggiunto tra i professionisti costretti a fare i “salti mortali” per sfruttare appieno le potenzialità di questa fotocamera. La S9 non è la Lumix attorno alla quale costruiremmo un corredo composto da zoom, semmai la doteremmo di pochi e compatti obiettivi a focale fissa per utilizzarla nelle occasioni di tutti i giorni. Non è nemmeno una mirrorless che si usa come uno smartphone come Panasonic suggerisce, tantomeno una compatta d’alto rango da alternare alla professionale senza tentennamenti. Caso più unico che raro nel panorama attuale delle full frame (insieme alla Sigma fp), checché se ne dica crediamo troverà i suoi estimatori soprattuto tra gli appassionati di viaggio e paesaggio predisposti a un tipo di fotografia rilassata, anche punta e scatta, e tra i ritrattisti che non contemplano l’utilizzo del flash. Mentre in ambito video potrebbe fare breccia tra chi la utilizza con un cage o, più generalmente, come secondo corpo con qualità d’immagine elevatissima in un corredo ben strutturato.
Lumix S9: prove pratiche
Panaonic Lumix S9: la risoluzione
24MP bastano alla S9 per confezionare immagini ricche di dettagli in entrambi i formati: osservando i due ingrandimenti, difatti, è difficile scorgere differenze in termini di resa tra il formato compresso e quello grezzo. Come vedremo più avanti, nei due specifici banchi di prova, il RAW è da preferire al JPG soprattutto per questioni legate all’ottimizzazione della gamma dinamica. Tornando alla nitidezza e all’alto potere risolvente del sensore della S9, si noti come in entrambi gli ingrandimenti sia appena percettibile del moiré cromatico e di struttura.
Panasonic Lumix S9: gamma dinamica alteluci
L’ iDinamico per il recupero di ombre e alteluci in JPG può essere regolato su tre livelli di intensità oppure attivato in modalità Auto. Qui lo vediamo al lavoro al massimo della sua efficacia tentando il recupero delle aree sovraesposte in primo piano. Il risultato è apprezzabile ma, come di solito accade in questi casi, sia il RAW a offrire i più ampi margini di recupero. Nel complesso, comunque, sul fronte della gamma dinamica, dalla Lumix S9 ci si piò aspettare sempre qualcosa di buono.
Panasonic Lumix S9: gamma dinamica ombre
In una situazione opposta, dove abbiamo volutamente dato priorità alle aree luminose dell’immagine, le ombre del JPG standard appaiono di conseguenza eccessivamente chiuse. Lo sviluppo del RAW, in questo caso, è stato mirato al rischiaramento delle aree scure dell’immagine e al contenimento del rumore solitamente generato da interventi molto energici. Per recuperare entro certi limiti queste zone eccessivamente tappate in JPG si può ricorrere chiaramente all’iDinamico che, tuttavia, in situazioni di fortissimi contrasti come quella che vi mostriamo, non è risolutivo.
Panasonic Lumix S9: le prestazioni alle alte sensibilità ISO
La risoluzione “ferma” a 24MP distribuiti su un sensore di taglia full frame permette alla Lumix S9 di raggiungere prestazioni di riferimento a medi e alti ISO. I JPG osservati a tutto schermo non mostrano rumore di luminanza significativo almeno fino a 12.800 ISO, e solo a 51.200 ISO la perdita di dettaglio diventa davvero consistente. In RAW fino a 25.600 ISO si può scattare tranquilli, a patto di curare meticolosamente lo sviluppo. A 51.200 ISO, invece, le sbavature di colore diventano molto evidenti e il calo di resa generale assai penalizzante, pertanto non vi consigliamo di accedere a tale soglia, tantomeno alle sensibilità superiori.
Panasonic Lumix S9: lo stabilizzatore
Lo stabilizzatore integrato nel corpo della Lumix S9 è accreditato dal Costruttore di un’efficacia fino a 6,5EV, a patto di utilizzare ottiche provviste del proprio sistema IS. Utilizzando ottiche non stabilizzate, invece, si dovrebbe riuscire a scattare con relativa tranquillità almeno fino a 5EV al di là del tempo di sicurezza imposto dalla focale. In questo esempio vi mostriamo una sequenza di scatti realizzata con il Lumix S 35mm a 0,5sec di tempo d’esposizione. Solo uno dei 5 fotogrammi (quello centrale) è percettibilmente mosso, mentre gli altri quattro non mostrano particolari problemi e potrebbero essere publicati anche nelle loro dimensioni reali. Il dato rilevato, dunque, si avvicina ai 5EV dichiarati dal Costruttore; anche perché con tempi così lunghi se non se ne è andato il soggetto, di certo ci siamo mossi noi.
Panasonic Lumix S9: autofocus e riconoscimento del soggetto
Per condurre il test della S9 abbiamo avuto a disposizione solamente il pancake da 26mm a fuoco manuale e il 35mm f/1,8 AF in classe S, motivo per cui abbiamo limitato il banco di prova dell’autofocus al ritratto ambientato. Poco male perché comunque l’assenza del mirino, quella del joystick e di alcuni comandi per la gestione rapida della messa a fuoco, oltre a un buffer di memoria tutt’altro che ampio, rendono piuttosto complicato fotografare soggetti ad alto tasso di dinamismo. La Lumix S9 regolata per riconoscere un soggetto umano può spostare la messa a fuoco dal corpo al volto e dal volto all’occhio man mano che questo si avvicina al fotografo. L’affidabilità è ottima e ve lo mostriamo in questa breve sequenza di immagini. Con la stessa facilità la fotocamera riconosce e traccia auto e moto, ma pure bici e animali domestici.
Panasonic Lumix S9: il multiscatto ad alta risoluzione
A confronto due dettagli presi rispettivamente da uno scatto realizzato a 24MP e interpolato per quadruplicarne la risoluzione e un JPG realizzato in modalità MultiShot Hi-Res (96MP): il divario in termini di resa a favore di quest’ultimo è eclatante e noi ne consigliamo vivamente l’utilizzo (su treppiedi e solo per fotografare soggetti statici) a tutti quelli che hanno la necessità di catturare dettagli in altissima risoluzione o di realizzare stampe di dimensioni oltre il metro di base.
Panasonic Lumix S9: la galleria di immagini
La maggior parte di queste immagini scattate tra Castelluccio di Norcia e Anguillara Sabazia sono state realizzate con il pancake da 26mm di focale. L’ottica mantiene oggettivamente compatto il sistema di ripresa, ma penalizza ulteriormente l’esperienza di ripresa data l’assenza dell’autofocus. Alternative non così compatte ma comunque con ingombri e pesi che ben si sposano con questa S9, e soprattuto dotate di AF, possono essere individuate nella Classe I di Sigma o tra gli obiettivi a focale fissa in classe S di Panasonic stessa.
Panasonic Lumix S9: i pro e i contro
- Costruzione robusta, ancorché non tropicalizzata
- Comandi riconfigurabili a piacere
- Sensore full frame collaudato ottimo per nitidezza e gamma dinamica
- Stabilizzatore efficace realmente fino a 5EV con ottiche non IS
- Sistema AF estremamente articolato e affidabile, penalizzato dalla scarsa ergonomia
- Ottima cadenza di scatto, limitata dal buffer poco profondo
- Discreta autonomia
- Risoluzione video elevata, benché penalizzata da alcune limitazioni
- Scarsa ergonomia
- Assenza del Joystick AF e del mirino elettronico
- Monitor particolarmente soggetto a riflessi
- Slitta a contatto freddo inutilizzabile con il flash esterno
- Scheda di memoria ospitata nello stesso vano della batteria
- Buffer di memoria poco profondo anche in JPG
- Ripresa video 6,2 K limitata a 10 minuti
- Ripresa video 4K/60p disponibile solamente con crop APS-C
Panasonic Lumix S9: la scheda tecnica
- Prezzo 1.699 euro solo corpo Importatore Panasonic Italia, Viale dell’Innovazione, 3, 20125 Milano internet panasonic.it
- Tipo mirrorless full frame di taglia piccola
- Materiale lega di magnesio, alluminio e policarbonato
- Dimensioni (LxAxP) e peso 126x74x47mm; 486g
- Innesto obiettivi L-Mount
- Flash incorporato no
- Supporto di memoria slot singolo per scheda di memoria di tipo SD (UHS-II)
- Alimentazione accumulatore al litio con autonomia fino a 470 scatti
- Connessioni USB tipo C, HDMI Micro, microfono, Wi-Fi, Bluetooth
- Sensore CMOS full frame da 24 megapixel, stabilizzato fino a 6,5EV
- Processore Venus Engine
- Gamma ISO 100-51.200 (espandibile a 50-204.800, ISO Auto)
- Video fino al 6,2K/30p
- Monitor LCD da 3” e 1,84 megapixel, touch e completamente articolato
- Mirino assente
- Messa a fuoco AF con rilevamento di fase e del contrasto fino a 779 punti con rilevamento del soggetto, attivabile in tracking, punto o area singola; fuoco manuale assistito; sensibilità fino a -6EV
- Esposimetro sistema di rilevamento multi-pattern a 1.728 zone con misurazione valutativa, ponderata al centro, spot (collegabile al punto AF)
- Modi di esposizione manuale, programmata, a priorità dei tempi, a priorità dei diaframmi, iAUTO, S&Q, Video, C1, C2, C3
- Modi di scatto singolo o continuo fino a 30fps
- Tempi di esposizione da 60sec a 1/8000sec, solo elettronico; posa B; autoscatto programmabile
- Sincro flash n.d.
- Extra Modalità MultiShot Hi-Res, Visualizzatore stato IS, Modalità di scatto silenziosa e notturna, Dual Native ISO, Compensazione della caduta di luce ai bordi e della diffrazione, Profili colore, Time Lapse, Live Composite
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