Tutto
procede. Le due fiere d’oltreoceano di inizio anno,
il Consumer Electronic Show (CES) e l’esposizione del
Photo Marketing Association (PMA), hanno riversato sul mercato
una valanga di novità. E se pensiamo che a settembre
sarà tempo di photokina, la più importante fiera
mondiale di fotografia, e che nel corso dei prossimi mesi
non mancheranno annunci fragorosi, questo si prospetta come
l’anno più prolifico della giovane era digitale.
Volendo restare alle principali categorie merceologiche, citiamo
oltre settanta compatte, una ventina di obiettivi per fotocamere
reflex - tra nuovi e aggiornati, per APS-C e formato pieno
- e poi una nuova generazione di supporti di memoria con capacità
e velocità sempre maggiori. Volendo poi restringere
all’oggetto più amato dai fotografi, in due mesi
Canon, Nikon, Pentax, Samsung e Sony hanno presentato ben
otto reflex digitali. Se escludiamo la Nikon D60 e la Sony
a200, tutte le altre hanno il live view. Per chi si avvicina
solo ora alla fotografia “seria”, il live view
è un sistema di mira che utilizza il monitor sul dorso
in alternativa reversibile al classico mirino ottico; lo scopo
viene raggiunto tramite presollevamento dello specchio reflex:
il mirino ottico si oscura, l’immagine viaggia direttamente
verso il sensore e, una volta digitalizzata, viene visualizzata
a monitor. Nikon aveva comunque già detto la sua in
gamma media e alta con D300 e D3, mentre Sony si è
ampiamente rifatta con le nuove a300 e a350. Il fenomeno è
talmente importante che molti attribuiscono ad esso il motivo
di una “defezione”: la tanto attesa erede della
Eos 5D avrebbe rinunciato alla ribalta delle fiere americane
non tanto perché troppo affollate, ma perché
ancora in fase di rifinitura di un sistema live view degno
del nome o forse rivoluzionario…
Di questa tendenza avevamo già parlato nel numero di
novembre, ipotizzando, a medio-lungo termine, una confluenza
delle funzioni foto e video in un unico apparecchio con due
caratteristiche fondamentali: alta risoluzione e cadenza di
scatto da cinepresa. Lo scopo? Quello di dare, immaginiamo,
dapprima soprattutto ai reporter uno strumento che consenta
di riprendere sequenze video con risoluzione così alta
da poter estrarre da qualsiasi punto un fotogramma di qualità
fotografica. Il limite? Lo specchio. Il suo andirivieni non
consente, allo stato attuale delle cose, di raggiungere la
frequenza minima di 24 fotogrammi al secondo, al di sotto
della quale l’insieme occhio-cervello scinde la sequenza
filmata in immagini distinte abbandonando l’illusione
della continuità. E poi l’autofocus: anche ipotizzando
l’abolizione dello specchio a tutto vantaggio della
cadenza di scatto, la messa a fuoco automatica tramite analisi
del contrasto dell’immagine “vista” dal
sensore sarebbe troppo lenta per applicazioni dinamiche. Tanto
è vero che fino ad oggi le reflex con live view che
permettono l’uso dell’AF, o suggeriscono l’uso
del treppiedi (come a dire: non avere fretta) o riabbassano
lo specchio per consentire al sensore AF di tornare operativo.
Di fatto, seguendo questa seconda via, la visione diretta
sul monitor si interrompe e con essa viene meno il concetto
stesso di live view. Quest’ultimo limite non è
stato superato, ma astutamente aggirato da Sony. Il nostro
Mandarini ci spiega tutto a pagina 16, ma qui sintetizzo:
il live view non si ottiene tramite il CCD di ripresa, ma
con un sensore secondario nei pressi del mirino ottico, che
viene raggiunto dall’immagine grazie all’inclinazione
ad hoc di una delle facce del pentaspecchio. Per ora resta
il limite della cadenza di scatto (che sulla più veloce
delle due Sony, la a300, non supera i 3fps), ma live view
e AF hanno già fatto pace… Anche se il sistema
fa tornare alla mente la Olympus E-330 e il suo mirino a prismi
di Porro con sensore secondario per il live view (che per
giunta non comporta l’oscuramento del mirino), questo
exploit di Sony nel campo delle reflex con mirino tradizionale
indica quanto ampi siano i territori lasciati aperti all’inventiva.
In una fase in cui niente va considerato uno standard, qualsiasi
posizione apparentemente dominante può essere sovvertita.
Il duopolio di fatto nel campo della reflex, pur non dovendo
molto temere se ben amministrato, potrebbe indebolirsi qualora
gli attuali outsider - tra cui vale la pena ricordare giganti
dalla enorme potenza di fuoco come Sony e Samsung - tirassero
fuori il proverbiale asso dalla manica. Insomma, la trama
si fa incerta e ad alimentare la suspance c’è
la possibilità che il cast non sia così ben
definito. |